"Sono già al lavoro per la Conad del futuro"

Mastrangelo ha metabolizzato la sconfitta ai playoff con Cuneo "Stagione esaltante, ora creiamo uno zoccolo duro di atleti per dare continuità"

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di Damiano Reverberi

"Come mi sento? Svuotato, stanco. Ma ho già ho iniziato a pensare alla squadra del prossimo anno". Vincenzo Mastrangelo è conscio di aver portato al massimo la Conad, eliminata alla "bella" da Cuneo nei quarti di finale playoff di A2, quando i pronostici estivi la vedevano nelle retrovie. "Domenica non ne avevamo più, abbiamo spremuto il limone fino all’ultima goccia". Tanti sono i meriti del tecnico pugliese, tornato a Reggio dopo la positiva parentesi di due stagioni or sono: dall’aver rilanciato alcuni giocatori che prima dello stop per la pandemia avevano collezionato insieme alla squadra un poco lusinghiero ultimo posto, oltre alla valorizzazione di alcuni giovani di prospettiva.

Coach, partiamo dall’inizio: comincia la Serie A2 202021 e voi ne perdete cinque in fila. "E’ stata brava la società a non farsi prendere da isterismi. Non ho mai avvertito la pressione in quei frangenti: la dirigenza mi ha fatto capire quanto fosse contenta del nostro lavoro, da lì abbiamo vinto sei gare di fila rilanciandoci, fino al sesto posto finale in regular season".

Un traguardo che lei riteneva possibile?

"Ho l’abitudine di annotarmi le cose e negli appunti di inizio stagione prevedevo fossimo nelle ultime 3, poco sopra Mondovì: invece, con sorpresa di tutti, siamo stati in grado di disputare una stagione bellissima".

Quali leve ha toccato per raggiungere il traguardo?

"Già dal ritiro in Appennino abbiamo creato la nostra mentalità: quella di non mollare mai. Questo indipendentemente da tutto: dai casi Covid agli infortuni, nulla poteva o doveva diventare un alibi".

Non esattamente un aspetto scontato, visto le difficoltà della stagione precedente. "All’inizio abbiamo pagato una certa ’abitudine a perdere’: non dimentichiamoci che 4 dei titolari erano in squadra anche l’anno scorso. A questi abbiamo aggiunto Bellei, che giocava in A3, ed alcuni giovani di prospettiva. Passata la fase iniziale, siamo stati straordinari: questo ci fa capire di aver scelto le persone giuste, indipendentemente dal loro passato recente".

Ha scelto a febbraio di rinnovare il contratto: come mai?

"Ero stato bene due anni fa, sono dovuto tornare in Puglia per motivi personali e, una volta rientrato a Reggio, posso dire di essere veramente a mio agio. Visti i risultati avrei potuto attendere e probabilmente sarebbero arrivate altre proposte, ma sono felice così".

Cosa c’è nel futuro della Conad?

"Penso che ora sarà più semplice fare la squadra: la società è una delle più serie e storiche del panorama nazionale, siamo arrivati sesti e vorrei quantomeno arrivare quinto. Rispetto a quest’anno, dove non c’erano retrocessioni e ci si poteva permettere qualche rischio in più, nel prossimo occorrerà prestare attenzione: dovremo essere bravi in chiave di mercato ad infilarci nelle trattative che ci possono permettere di migliorare".

L’idea è di aprire un ciclo?

"Vorrei gente che sposi un progetto, non della durata di un anno. Dobbiamo creare uno zoccolo duro di giocatori per dare continuità ai risultati. Proposte per i miei giocatori da altre piazze? Può essere, non devono dimenticare che i risultati li abbiamo ottenuti con questo gruppo e in questo contesto".

Ora un po’ di vacanza?

"Dopo Cuneo ho scritto a casa dicendo che ero stanco, ma stamane (ieri – ndr) ero già all’opera nel pensare alla Conad del futuro. Prima allestiamo la squadra, poi prenderò la mia bici e mi potrò finalmente rilassare"