"Sto per tornare in panchina: sono felice"

Il nuovo tecnico della Reggiana Alessandro Nesta intervistato da Sky a Istanbul: "Ci siamo quasi, aspetto solo l’annuncio della società"

di Francesco Pioppi

"Ci siamo quasi, presto dovrei tornare ad allenare e sono molto contento. Adesso però sarà la società ad ufficializzare tutto quanto".

Alessandro Nesta – intervistato per Sky da Gianluca Di Marzio – ‘annuncia’ l’accordo con i colori granata. Per correttezza (apprezzabile visto che il club non ha ancora fatto il comunicato) l’ex fuoriclasse di Lazio e Milan non pronuncia il nome Reggiana, ma appena Di Marzio lo esplicita la felicità gli si legge chiaramente in volto.

È tutto fatto, la firma sul contratto c’è già (dovrebbe trattarsi di un accordo 1+1) e ‘Sandro’ verrà presentato la settimana prossima anche perché le parole che vi stiamo riportando sono state pronunciate da Istanbul dove si trova per assistere alla finale di Champions League che stasera vedrà impegnata l’Internazionale Milano di Simone Inzaghi contro il Manchester City di Pep Guardiola.

Abbronzato, sorridente e in gran forma, Nesta è poi stato incalzato dalle domande sull’ultimo atto della Champions: ‘Qui a Istanbul ho ricordi bruttissimi (nel 2005 infatti il Milan perse ai rigori col Liverpool dopo essere stato avanti 3-0 all’intervallo, ndr). City-Inter? Se valuto come gli inglesi hanno eliminato il Real Madrid dico che Lautaro e compagni hanno poche chance, ma l’imprevisto in finale può sempre esserci ed è rappresentato soprattutto dalla capacità di gestire la tensione".

Parole di chi parla per esperienza e con cognizione di causa visto che nel 2003 Nesta la Champions l’ha vinta contro la Juventus e ha pure realizzato uno dei rigori decisivi nella ‘lotteria’ finale. Immancabile anche una domanda sul licenziamento improvviso dell’amico Paolo Maldini da parte di Brian Cardinale: "Non so precisamente cosa sia successo ma per me è fuori da ogni logica. Io credo che le proprietà straniere siano importanti perché portano nuove risorse e fanno grandi investimenti, però io credo che debbano studiare bene anche la storia del club. Concordo con quello che ha detto Ancelotti: quando vai in una società devi sapere la gente cosa ama, cos’hanno vinto o rappresentato alcuni personaggi e poi non va dimenticato anche quello che ha fatto come dirigente. Riportare il Milan dallo stato in cui era a vincere lo scudetto e fare una semifinale di Champions credo abbia un peso specifico enorme, non può essere minimizzato". Difficile dargli torto anche se il progetto ‘moneyball’ non tiene conto di tutto questo, evidentemente.

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