
Dopo le prime uscite amichevoli, scalda i motori anche la cantera della Unahotels in vista dell’inizio dei campionati previsto per i primi di ottobre. Una stagione dove il clan biancorosso cercherà di ritagliarsi un ruolo importante e cogliere i frutti di un lavoro che viene da lontano, soprattutto con i gruppi più grandi, come confermano le parole di Andrea Menozzi, coach e responsabile del settore giovanile.
"Per l’Under 19 - dice coach Menozzi - sarà un’annata molto importante: l’anno scorso è stata un po’ la prima esperienza a certi livelli, ora si tratta di consolidare il lavoro fatto e noi, come staff tecnico, cominceremo a fare qualche valutazione individuale in ottica futura. Il gruppo Under 17 ha un talento medio interessante, ha poca esperienza rispetto al potenziale che può avere. Gli Under 15 dovranno adattarsi rapidamente ad un contesto che presenterà richieste più alte rispetto a quelle a cui sono abituati. Infine, abbiamo allestito la formazione Under 14 con un buon lavoro di reclutamento sul territorio e questo ci soddisfa perché vuol dire che si è creata una buona sinergia con le società vicine".
La passata stagione è stata una sorta di ripartenza per la Scuola Basket.
"Siamo soddisfatti di come è andata la scorsa stagione se la consideriamo come anno zero, ora dobbiamo consolidare l’attività e strutturarla meglio, dobbiamo completare il lavoro dell’anno scorso. Partiamo con condizioni favorevoli da tutti i punti di vista. C’è molto interesse e richiesta da parte delle famiglie e questo ci gratifica. Abbiamo svolto anche alcune attività per lanciare la Scuola Basket: ovvero gli Open Day e il Camp al Cere per il quale abbiamo dovuto dire dei no, perché i posti sono stati esauriti presto".
Parlavamo di reclutamento per l’Under 14; per le altre formazioni quale è il risultato?
"È andato molto bene per l’Under 15, invece non abbiamo apportato grossi ritocchi all’Under 19 e all’Under 17 perché pensiamo di avere alcuni ragazzi interessanti e di conseguenza non abbiamo cercato giocatori di contorno. Gli standard del reclutamento si sono alzati molto, abbiamo avuto qualche tentativo su alcuni prospetti di alto livello ma non sono andati a buon fine e non abbiamo trovato ciò che fosse all’altezza dei parametri che ci eravamo dati perché, appunto, abbastanza elevati".
La società ha sempre puntato molto sul settore giovanile: l’inserimento di Faye nel roster della serie A e tanti ragazzi aggregati ne sono una testimonianza.
"Questo è un aspetto che è sempre stato presente in Pallacanestro Reggiana. Diciamo che è una cosa che succede normalmente, soprattutto nella parte di preparazione, che i ragazzi giovani siano in numero abbastanza ampio ed è un’ottima opportunità perché sono allenati da staff di alto livello, hanno modelli di riferimento di primo piano. Per quelli un po’ più pronti, sarà un’esperienza positiva di per sé, per quelli più giovani invece sarà utile come completamento dell’attività del settore giovanile, avendo obiettivi diversi".
Cesare Corbelli