{{IMG_SX}}Reggio Emilia, 23 dicembre 2008. L’ultima lacrima. E’ scivolata via, l’ultima lacrima, sulle guance biancorosse ieri mattina quando l’orologio batteva mezzogiorno. A quell’ora, il bravissimo e sfortunatissimo Nicolò Melli aveva qualche certezza in più tra le mani e tante speranze in meno. Perché il «pibe de oro» della Trenkwalder è uscito dallo studio medico del dottor Rodolfo Rocchi portando con sè il peggiore dei verdetti possibili.

L’infortunio subito dal ragazzino che stava facendo innamorare e appassionare tutti gli sportivi reggiani, è serio. Anzi, serissimo: distorsione del ginocchio sinistro con rottura del legamento crociato anteriore e, tanto per gradire, interessamento del collaterale interno. Non si è fatto mancare quasi niente, insomma, Nicolò Melli. L’unica consolazione, se così vogliamo definirla, è che il menisco è risultato integro. Per tutto questo i tempi stimati per il suo recupero agonistico sono stati stimati tra i 5 e i 6 mesi. Il suo primo campionato professionistico da protagonista è già finito. Se non ci saranno ulteriori complicazioni, lo rivedremo sul parquet all’inizio del prossimo torneo.

Una iella infinita, insomma. Anche se, iniziato a digerire il verdetto, Melli ha subito rtassicurato tutti: «Purtroppo si è avverata l’ipotesi peggiore - ha detto Nicolò - e dovrò stare fermo per alcuni mesi, anche se mi sento bene. Appena sarà possibile mi sottoporrò all’intervento chirurgico e sono certo che tornerò in campo il più presto possibile. Ci tengo a ringraziare tutti i tifosi per il sostegno che mi hanno dimostrato domenica sera al palasport».

TIMORI E SPERANZE. In realtà, assistendo all’infortunio e vedendone la dinamica, sentendo l’urlo di dolore del giocatore, parlando con i medici già durante la partita di domenica, le speranze che si potesse trattare di un problemao lieve, erano poche. Pochissime.
Qualcuno si era illuso vedendo Melli tornare in campo con le stampelle, accolto da un affettuosissimo applauso di tutto il palasport, che dopo il grande spavento, tutto si potesse risolvere in tempi brevi. Solo un’illusione, per l’appunto.

Ieri i grandi timori biancorossi sono diventati realtà con il dottor Rocchi che ha confermato la diagnosi già stilata dal dottor Camurri pochi minuti dopo l’incidente. Melli ha passato la giornata tra studi medici ed esami clinici, compresa la risonanza magnetica che doveva sciogliere gli ultimissimi rebus sulle condizioni del suo tormentato ginocchio. Ora bisognerà far sgonfiare l’arto infortunato poi, appena sarà possibile, si interverrà chirurgicamente per rimettere a posto il crociato. L’operazione ci sarà, presumibilmente, dopo l’Epifania, un paio di settimane prima il compleanno di Melli che festeggerà i 18 anni il 26 gennaio. Un compleanno che passerà con le stampelle e zoppicando. Poi, qualche settimana dopo, inizierà il lungo calvario della rieducazione.

CE LA FARA’. La domanda di tutti, davanti ad un infortunio del genere, è una sola: potrà tornare a giocare? E potrà farlo ai massimi livelli? Tutti i medici, ieri, hanno rassicurato l’atleta. Le tecniche chirurgiche e riabilitative sono di altissimo livello: non ci dovrebbero essere problemi sul suo recupero. Questo tipo di infortunio, fino a una decina di anni fa, era devastante, ma ora i rischi sono stati ridotti al minimo. Melli ce la farà. Tornerà e riprenderà a stupire tutti.