{{IMG_SX}}Reggio Emilia, 10 maggio 2009. Valeria Marini, figuriamoci, andava benissimo. Bionda, bianca e pazienza l’accento sardo. Alena Seredova non era propriamente italiana, ma avete presente il phisique du role? Per interpretare Matilde di Canossa nella rievocazione storica che ogni anno attira migliaia di persone sulle colline di Quattro Castella, borgo impastato di storia a una quindicina di chilometri da Reggio, gli organizzatori non hanno mai lesinato sulla bellezza dell’attrice principale.

Il criterio? La più desiderata del momento. Stavolta, però, la bellezza supera la storia: Matilde è nera, arriva dal Mali. Potevano i puristi padani applaudire a scena aperta? «Non si rispetta la tradizione e la verità storica», tuona Marco Lusetti, consigliere provinciale e candidato alle Europee per la Lega Nord.

E NON IMPORTA se la bella Matilde color ebano è la modella mozzafiato Youma Diakitè. «Non avrei mai fatto questa scelta e non la condivido. La manifestazione deve riproporre fedelmente i fatti accaduti», insiste Lusetti. E il collega di partito Gabriele Fossa rincara: «Sono perplesso, è come se ad una rievocazione storica della tradizione araba ci fosse una ragazza alta e bionda completamente fuori contesto».

Youma Diakitè, attrice, modella, concorrente del reality Ballando con le stelle, non si lascia intimidire: «Sono la prima Matilde di colore, ma non la prima straniera».

Prima di lei il ruolo della contessa era stato interpretato da molti volti noti del mondo dello spettacolo, anche stranieri (ma sempre europei), come Ursula Andress e Barbara Bouchet. Per non parlare di altre attrici famosissime: Silvana Pampanini nel 1957, Franca Rame nel 1964. E poi Stefania Sandrelli e più recentemente Sabrina Ferilli, Simona Ventura, Manuela Arcuri, Serena Autieri. Aida Yespica, Valeria Marini.... «Gli organizzatori sono stati coraggiosi a scegliere me: spingono la manifestazione verso il futuro — dice Youma, strizzata in un abito color kaki — La Lega, invece, continua a fare passi indietro, non si rende conto che il mondo sta cambiando: c’è Obama negli Stati Uniti, lui è l’uomo più potente del mondo ed è di colore».

Difesa dal sindaco di Quattro Castella, continua lanciando un affondo al Carroccio: «I leghisti vogliono far passare gli italiani per razzisti, ma per fortuna non è così. Ho vissuto in tanti paesi del mondo e in Italia, dove vivo da 11 anni, ho trovato meno pregiudizi che altrove».

"YOUMA è stata scelta come donna, al di là del colore della pelle — spiega il sindaco castellese Cesare Beggi —. Conoscendola, ho potuto apprezzare non solo la sua bellezza, ma anche la sua sensibilità e la sua preparazione sul piano culturale. La verità storica non è mai stata rispettata interamente nel Corteo matildico».
In difesa della Matilde-nera si schiera anche la presidente della Provincia di Reggio, la Pd Sonia Masini: «Matilde era una donna coraggiosa che ha combattuto molte battaglie contro i pregiudizi. Quale interprete migliore di Youma, che sta combattendo i pregiudizi di oggi? E poi guardatela, io con i tacchi, lei con le paperine, non arrivo alle sue spalle...».

Intanto anche all’interno della Lega si apre uno spiraglio di fronte alla fascinosa modella africana. «Gli organizzatori della manifestazione hanno sempre chiamato persone dello spettacolo che poco avevano a che fare con la verità storica — osserva Angelo Alessandri, segretario emiliano del partito, candidato sindaco a Reggio — Youma, in questo senso, non è diversa dalle altre».