{{IMG_SX}}Reggio Emilia, 3 giugno 2009. Assassinò Alceste Campanile nel 1975 a Montecchio. Poi, nel 1999, confessò subito dopo l'arresto. Paolo Bellini, l'omicida catturato dalla polizia nel giugno di dieci anni fa dopo una sparatoria in un ristorante della periferia reggiana, è stato ritenuto in effetti colpevole dell'omicidio ma prosciolto per prescrizione. E' quanto ha deciso la Corte d’assise di appello di Bologna.

Confermata quindi la sentenza di primo grado del gup di Reggio Emilia, Riccardo Nerucci che, pur ritenendo Bellini colpevole, lo prosciolse poiché aveva valutato l’attenuante generica della confessione equivalente alle aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti. Tale equivalenza ha fatto sì che l’omicidio non fosse più considerato 'premeditato' ma volontario semplice e quindi 'prescrivibile'.

 

IL FATTO

Alceste Campanile, simpatizzante di Lotta Continua, fu ucciso a colpi di pistola a 22 anni nelle campagne reggiane nel giugno 1975, poco prima delle elezioni. Dopo un periodo di detenzione, il suo assassino Paolo Bellini è oggi agli arresti domiciliari in un luogo protetto per collaboratori di giustizia.

Dopo la sentenza della Corte, i familiari di Campanile hanno espresso rabbia e dolore: per l'avvocato Enrica Sassi, parte civile col collega Tommaso Fazio, "un evento così drammatico finisce in una bolla di sapone perchè c’è un colpevole, ma solo di nome".