{{IMG_SX}}Reggio Emilia, 27 luglio 2009. UNO SPIRAGLIO lasciato aperto e un paio di segnali da cogliere, posto che si voglia davvero farlo. Gregor Fucka, sloveno di Kranj ma da tempo naturalizzato italiano, soprannominato l’airone, 215 centimetri di altezza ma tecnica sopraffina, solo recentemente appannata dall’avanzare dell’anagrafe (ha 38 anni) non chiude la porta a un possibile approdo in maglia Trenkwalder, ma fa chiaramente capire che non è certo la sua prima scelta. Non che il management biancorosso abbia impostato il mercato nel settore lunghi su di lui, ma certo se l’anno scorso l’interesse per l’ex Nazionale si era tramutato in un’offerta concreta, rispedita al mittente, in queste settimane, raccogliendo rumors di una certa disponibilità, lo staff tecnico e dirigenziale reggiano ha sondato il terreno per poi poter fare le sue valutazioni. Nessuna trattativa ufficiale in corso, insomma. Ma le parti si parlano.

SULL’ARGOMENTO lo stesso Fucka dice la sua: «Per quanto ne so io non c’è stata alcuna offerta ufficiale da parte di Reggio Emilia. Ricordo bene che la passata stagione mi hanno cercato e sono state presentate offerte. Nulla di tutto questo è avvenuto finora. Considerate - aggiunge il giocatore - che il mio desiderio è quello di giocare in A1 ed è questo il mio primo obiettivo».
Ecco il primo dei due segnali di cui si parlava ad inizio articolo.
Comunque vadano le cose Fucka non ha intenzione di rimanere in maglia Fortitudo, da poco inserita d’ufficio in A dilettanti dopo le note problematiche societarie. Si paventava infatti l’ipotesi che il lungo scoperto da Boscia Tanjevic potesse comunque rimanere a Bologna per non allontanarsi troppo dalla città dove vive. Ma stando alle sue parole questa è un’ipotesi che va in archivio.

VIENE allora spontaneo chiedersi se, qualora dalla serie maggiore non arrivassero prospettive interessanti, Fucka accetterebbe di scendere in Legadue, magari proprio a Reggio. «E’un discorso troppo prematuro. Tanto che pur avendo ricevuto offerte da alcune squadre ho fatto presente che non mi interessavano». Non sarebbe comunque una questione di ingaggio o, quantomeno, non sarebbe questa l’unica discriminante. «Se lei mi chiede - conclude Fucka - se in via ipotetica accetterei di ridurre il mio ingaggio per giocare in Legadue le dico che prima devono esserci interessamenti concreti. Dopodichè farei le mie opportune valutazioni anche alla luce del progetto complessivo di una squadra che mi volesse inserire». E questo è lo spiraglio che l’ex fromboliere di Milano e Trieste lascia aperto. Va detto comunque che la Trenkwalder potrebbe anche pensare di non infilarcisi. Perchè se è pur vero che il mercato, in entrata e in uscita, è in generalizzato ritardo, i vertici di via Martiri della Bettola non possono certo aspettare le calende greche.