Reggio Emilia, 15 febbraio 2010. Prove generali di festival, per i Nomadi, prima di partire per San Remo, dove nei prossimi giorni saranno impegnati con Irene Fornaciari che ieri, al secondo concerto del Nomadincontro a Novellara, ha cantato insieme alla band.

Prima di lei, coi Nomadi, aveva intonato tre brani il padre, Zucchero Fornaciari, che ha ritirato il «Tributo ad Augusto», con la prevista somma di 1.500 euro che è stata «girata» a Rosanna Fantuzzi, a lungo compagna di Augusto Daolio, per contribuire alla beneficenza garantita dall’associazione «Augusto per la vita».

Ieri pomeriggio sono stati altri i riconoscimenti consegnati da Beppe Carletti: il premio Nomade dell’anno è andato al conduttore tv Red Ronnie, a Rosanna Fantuzzi (in carrozzina per la frattura ad un piede) il premio «Uno di noi», all’ex ministro Umberto Veronesi il premio «Nomade per la pace» (riconoscimento ritirato da una collaboratrice del noto medico oncologo), a Marino Bartoletti (ma a ritirare il premio è stato il cantautore Sandro Giacobbe della Nazionale cantanti) il premio «Nomade per lo sport».

Poi un contributo per una borsa di studio all’Università di Parma per ricerche contro il tumore al seno.

Grande attesa per Zucchero, che ha raccontato un aneddoto: «A 13-14 anni mi feci portare da mio padre a Scandiano per un concerto dei Nomadi. Alla fine mi avvicinai ad Augusto e gli chiesi una sigaretta.

«Ma fumi già così giovane?», mi disse. Poi mi diede la sigaretta». «Eh già, Augusto fumava… di tutto», aggiunge Rosy Fantuzzi. Poi Zucchero la corregge: «Di tutto nel senso di marche di sigarette, eh. Non facciamo confusione…».

Quella sera Zucchero chiese come poteva diventare cantante. «E lì Augusto e Beppe – racconta Sugar – mi organizzarono un provino con un produttore a Roma, pochi giorni dopo». «Lo presentai come un mio cugino – precisa Carletti – anche se non era vero…».