Reggio Emilia, 11 agosto 2011 – Hanno recitato l’Ave Maria davanti al portone chiuso della chiesa del Cristo. Ieri mattina una decina di fedeli reggiani ha pacificamente protestato per la chiusura della chiesa al rito cattolico, dopo la decisione della Curia di affidare il luogo sacro alla comunità rumena ortodossa. Da un mese il luogo di culto è chiuso per lavori, la chiesa è stata smantellata dai dipinti e da alcune decorazioni per riadattare lo spazio al culto ortodosso. Un cambiamento ecumenico un po’ troppo spinto per alcuni fedeli reggiani.

«Dall'undici di luglio la chiesa è chiusa — denunciano i reggiani — e non possiamo più trovarci a pregare sotto l’affresco del crocefisso che salvò Reggio dalla peste del 1630». Negli ultimi anni la Conferenza Episcopale Italiana ha raccomandato ufficialmente la concessione in uso di chiese cattoliche alle comunità ortosse, una scelta dettata dall’incremento di fedeli ortodossi provenienti dall’est Europa. «Noi non chiediamo che i nostri fratelli ortodossi non abbiano un posto dove pregare — continuano i fedeli reggiani — però non ci sembra giusta una scelta così drastica. Da quattro anni conviviamo insieme, non possiamo continuare?».

La curia reggiana «considerata la facilità dei reggiani di accedere allo stesso orario alla Messa in altre chiese della zona», ha deciso di affidare la chiesa del Cristo «a tempo pieno alla parrocchia ortodossa rumena di San Spiridione». Padre Mihail Ciocirlan, raggiunto telefonicamente in Romania, è il reverendo di questa nuova parrocchia. «La nostra comunità — spiega il sacerdote — è composta da circa settemila persone, tra moldavi e rumeni. La Curia ha fatto questa scelta, e noi l’ apprezziamo».

La preghiera mattutina rivolta alla Madonna diventa così una richiesta al Vescovo. «Il mese scorso abbiamo visto degli uomini svuotare la chiesa da tantissime biciclette — racconta una delle fedeli — non abbiamo capito il perché. Siamo quindi entrate per vedere cosa stesse succedendo e abbiamo trovato la chiesa vuota.Avevano portato via tutto, ma dove?». La Curia ha reso noto che tutti gli adattamenti all’interno degli edifici di culto sono sottoposti alla supervisione dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali.

Con la scelta di affidare unicamente la chiesa del Cristo alla comunità ortodossa sono state cancellate le funzioni celebrate da don Luigi Veratti e don Augusto Gambarelli. Senza contate il fatto che la chiesa da sempre è un luogo di preghiera per tutti i cittadini che il martedì e il venerdì vi sostano prima di recarsi al mercato. Una tappa religiosa e tradizionale reggiana. La chiesa del Cristo si aggiunge così a quella di san Zenone, concessa alla parrocchia ortodossa di San Jov di Pochaiev e a San Domenico dove si riuniscono gli egiziani cristiani copti.