Reggio Emilia, 15 febbraio 2012 - Industriali Reggio Emilia ha presentato i risultati dell’Indagine annuale sui tributi locali, elaborata prendendo in considerazione i dati 2011 in raffronto con quelli del 2010.
 

Il monitoraggio ha riguardato l’operato delle Amministrazioni dei 45 comuni della provincia di Reggio Emilia sul fronte dell’imposizione fiscale a carico delle imprese in merito all’aliquota Ici applicata ai fabbricati industriali, all’aliquota dell’addizionale Comunale Irpef, all’aliquota al mq dell’imposta sulla pubblicità e all’aliquota della Tassa/Tariffa sui rifiuti per la categoria attività artigianali e industriali con capannoni di produzione.
 

I risultati sono stati presentati attraverso una conferenza stampa cui hanno preso parte il presidente Stefano Landi, il Vice Presidente con delega a Territorio, Ambiente, Energia Savino Gazza ed il Vice Presidente con delega a Credito, Finanza e Politiche fiscali Ugo Medici.
 

Quest’ultimo ha illustrato sinteticamente i principali dati emersi. “Per quanto riguarda l’ICI, l’addizionale comunale IRPEF e l’imposta sulla pubblicità, la pressione fiscale nel periodo 2010/2011 è rimasta invariata nella quasi totalità dei comuni. Una stabilità dovuta alla sospensione quasi totale del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi e delle loro addizionali. Solo l’addizionale IRPEF ha subito un ritocco verso l’alto in cinque Comuni. Il blocco non si applicava peraltro alla tassa sui rifiuti solidi urbani, che ha subito al contrario dei rilevanti aumenti. Nel corso del 2011 – denuncia Medici – si è registrato un aumento, rispetto all’anno precedente della tassa sui rifiuti solidi urbani dovuta dalle imprese, in ben 28 comuni, corrispondenti al 62,2% del totale, con un incremento del 2,25% rispetto al valore medio registrato nel 2010 e del 5,35% rispetto a quello registrato nel 2009”.

“La tassa rifiuti continua ad essere un fardello importante per le imprese e spesso ingiusto”, precisa Savino Gazza. “Denunciamo da tempo una grave carenza nei servizi in questo ambito che determina la necessità per le aziende di provvedere allo smaltimento in proprio, sostenendo un duplice costo, quello dello smaltimento autonomo e quello della Tassa/Tariffa RIFIUTI, quest’ultima spesso senza apprezzabili riduzioni tariffarie”.

“La delibera dell’ATO di Reggio Emilia prevede poi per il 2012 un incremento medio del costo complessivo della gestione dei rifiuti contenuto entro il 7,5%: si tratta di una previsione di aumento dei costi e di riflesso delle tariffe che, pur calata nei piani ambiziosi elaborati dall’ATO, riteniamo eccessiva”. “Auspichiamo che come per le più moderne utilites, anche nel nostro sistema si possa arrivare ad una situazione in cui l’utente, oltre alla quota che deve coprire gli investimenti, paghi solo per l’uso che fa del servizio e non a prescindere dall’effettivo utilizzo”.

Elabora ulteriori considerazioni il presidente Stefano Landi. “Il 2012 costituisce un anno di svolta sul fronte dell’imposizione locale e ciò principalmente a motivo del venire meno del blocco agli incrementi delle aliquote dei tributi locali presente negli ultimi tre anni e dell’entrata in vigore dei decreti approvati nel corso del 2011. La situazione che desta maggiore preoccupazione per le imprese è quella che si sta venendo a delineare per l’IMU. Industriali Reggio Emilia chiede ai Sindaci dei Comuni della nostra provincia e a quello di Reggio Emilia in testa, di utilizzare gli spazi che gli mette a disposizione la legge per fissare l’aliquota base dell’IMU sui fabbricati utilizzati direttamente delle imprese nella loro attività al valore minimo consentito del 4 per mille. Quindi di non incrementare il già alto livello dell’ICI 2011, ma piuttosto di valutare la possibilità di ridurre tale aliquota”. Conclude infine Landi “Siamo consapevoli degli sforzi che in questi anni sono chiesti alle finanze dei Comuni, ma continuiamo a essere dell’idea che a livello locale, le risorse possano essere recuperate tagliando la spesa improduttiva e perseguendo una maggiore efficienza nel funzionamento della pubblica amministrazione attraverso una mirata riduzione dei costi”.