Reggio Emilia, 18 maggio 2012 - E’ stato un giudizio pieno e all’unanimità quello con cui i teologi censori, presso la Congregazione per i santi di Roma, hanno riconosciuto la validità del martirio di Rolando Rivi. Questa decisione spalanca le porte alla beatificazione che ora appare imminente.
 

Dopo un’attenta analisi degli atti del processo diocesano, delle testimonianze, dei documenti e di un’ampia relazione sul contesto storico del periodo, i teologi, con la loro decisione, hanno confermato che il seminarista innocente, a soli 14 anni, fu ucciso in odio a quella fede cristiana che proclamava con coraggio vestendo sempre l’abito talare. il giovanissimo fu freddato con due colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio, venerdì 13 aprile 1945, nel Comune di Palagano che si trova sull'Appennino modenese. Ora, dopo la firma dei cardinali e del santo padre Benedetto XVI, Rolando potrà essere proclamato beato e salire all’onore degli altari.

Per il nostro Paese la beatificazione di Rolando Rivi è un fatto di grande rilevanza civile e religiosa. Rolando Rivi infatti è il primo tra i 130 sacerdoti e seminaristi uccisi sul finire della guerra e nel dopoguerra dai partigiani comunisti per il quale si è avviato e ora si sta concludendo il processo di beatificazione. Rolando Rivi nella storia della Chiesa italiana è inoltre il primo seminarista di un seminario minore diocesano a essere proclamato beato perché martire. Un martire bambino testimone della libertà.

La causa di beatificazione è stata avviata e sostenuta dal Comitato Amici di Rolando Rivi. Il Comitato è un’associazione senza fini di lucro che ha lo scopo di far conoscere, nel modo più ampio possibile, la figura di Rolando Rivi e la sua ardente testimonianza di fede come tesoro di verità, di libertà, di riconciliazione.
Appena avuta la notizia monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino e presidente del Comitato Amici di Rolando Rivi, ha espresso la sua soddisfazione e ha affermato: “In questa causa è in gioco non solo il riconoscimento della santità di vita e del martirio di Rolando, ma è in gioco molto del destino della Chiesa, non solo in Italia”.

Per un profondo rinnovamento cristiano nel corpo della Chiesa deve infatti entrare “nuovo sangue”. “Se nel corpo della Chiesa circolerà anche il sangue di Rolando Rivi, martire semplice e purissimo ucciso in odio alla fede a soli 14 anni dalla violenza dell’ideologia marxista, se circolerà il sangue della sua testimonianza di vita e del suo amore totale a Gesù, noi daremo alla Chiesa nuova energia per ritornare a essere una Chiesa fedele a Cristo e appassionata all’umo“.

La soddisfazione di Monsignor Negri“Come presidente del Comitato Amici di Rolando Rivi esprimo la mia profonda soddisfazione per la decisione dei teologi censori che rende ormai possibile il tratto finale del cammino verso la beatificazione del nostro amato servo di Dio Rolando Rivi. Voglio anche esprimere viva gratitudine alla postulatrice della causa, la dottoressa Francesca Consolini, per la competenza professionale, e a tutti gli amici del Comitato, per la dedizione e la generosità con cui hanno sostenuto tutti i passi del cammino. In questa causa è in gioco non solo il riconoscimento della santità di vita e del martirio di Rolando, ma è in gioco molto del destino della Chiesa, non solo in Italia.

 

In un recente colloquio con il Santo Padre, Benedetto XVI, abbiamo cercato di individuare le radici della situazione drammatica in cui versa oggi la Chiesa e di cui spesse volte il Papa ha parlato. Questa drammaticità è la nostra debolezza di fronte al mondo, la nostra debolezza di fronte al fascino di una mentalità individualistica, consumistica, priva di impeto ideale, di gratuità, di responsabilità morale. C’è un sangue infetto che circola nella santa Chiesa di Dio. Questo sangue infetto si traduce in una forma d’inginocchiamento della Chiesa di fronte al mondo, come diceva il grande filosofo cattolico, Jacques Maritain. Per un profondo rinnovamento cristiano bisogna che entri altro sangue: il sangue grande dei martiri. Questo è il sangue più prezioso perché è il sangue stesso di Cristo che continua a essere versato nella storia.
 

Se nel corpo della Chiesa circolerà anche il sangue di Rolando Rivi, martire semplice e purissimo, ucciso in odio alla fede a soli 14 anni dalla violenza dell’ideologia marxista, se circolerà il sangue della sua testimonianza di vita e del suo amore totale a Gesù, noi daremmo alla Chiesa nuova energia per ritornare a essere una Chiesa fedele a Cristo e appassionata all’uomo”.