Reggio Emilia, 30 agosto 2013 - «CON L’ADOZIONE del Poc tra settembre e ottobre si darà il via libera ad investimenti privati per 100 milioni di euro spalmati su una cinquantina di proposte circa. Abbiamo fatto i conti di cosa significano: oltre un milione per contributi all’edilizia residenziale pubblica e al piccolo commercio. In totale arriveranno 5 milioni da spendere sulla città pubblica. E diciassette milioni dei 76 milioni pubblici sul piano opere pubbliche 2013 2015 andranno all’area nord».
Ugo Ferrari in questa intervista al Carlino rispondere alle sollecitazioni che sono venute dalla città nella nostra inchiesta sulle priorità per l’ultimo anno di amministrazione: e non mancano gli spunti interessanti.
 

Ferrari, partiamo con le tasse: il mondo produttivo chiede una riduzione delle imposte locali.
«Agli imprenditori e alla Prampolini diciamo questo: consapevoli dello scenario e dei tagli fatti, mi auguro che la pressione fiscale locale possa rimanere invariata. Un livello che è stato deciso con una certa condivisione».

Sul welfare i sindacati si lamentano di non aver avuto le risorse per un fondo anticrisi.
«I sindacati hanno apprezzato il fatto che nonostante i tagli, abbiamo conservato sul piano sociale 40 milioni del nostro bilancio».

Ma il fondo anticrisi?
«I sindacati ci chiedevano un fondo di 500-600mila euro e in cambio di non fare esenzioni Imu sugli immobili produttivi. Noi le misure anticrisi le proponiamo in mille rivoli: Iren ha un budget per famiglie bisognose, i poli sociali hanno garantito un milione di aiuti a soggetti in difficoltà».

Sul cantiere in piazza della Vittoria come risponde ad esercenti e residenti?
«Risponderemo in consiglio alla mozione e ascoltiamo tutti. Eviteremo che il cantiere crei disagi a quella zona. Ma vanno rimossi due equivoci di fondo, alimentati strumentalmente. Il primo: la pubblica amministrazione ha già deciso. Noi dobbiamo approvare un progetto ma la decisione di fare il parcheggio è nelle delibere assunte dal 2005. Siamo in vigenza di contratto».

E il secondo equivoco?
«Si dice che investiamo 13 milioni: non è vero, sono soldi dei privati. E se stoppiamo il progetto non avremo i due milioni e mezzo, sempre dei privati, per riqualificare la piazza e gli oltre 600mila euro che stanno mettendo sulla Zucchi risolvendo i problemi del trasporto pubblico su via Allegri. Dire all’impresa ‘grazie e arrivederci’ significa rinunciare a 3 milioni e 100mila euro. Ricorderete le diecimila firme contro il rifacimento di la piazza Martiri del 7 luglio: finite queste opere c’è stato un giudizio positivo generale».

Alla stazione Tav si parcheggia nel fango.
«I lavori non sono completati, ma abbiamo fatto delle promesse: che entro fine agosto saremmo arrivati a 350 posti e domani arriviamo a 350 posti. E che entro la fine dell’anno avremmo avuto 440 posti: ripetteremo anche questa scadenza. Faremo una manifestazione di interesse per capire se ci sono dei soggetti interessati a insediarsi lì».

Ma le infrastrutture per collegare la stazione?
«Il risultato c’è, arrivano più treni del previsto e molti utenti da fuori provincia. E’ chiaro che non possiamo accontentarci. Abbiamo promosso un incontro con i sindaci delle città vicine. Abbiamo avvicinato la Bassa con la Bagnolo-Novellara, ora abbiamo bisogno di rilanciare il sistema ferroviario storico, come sistema metropolitano. Abbiamo in progetto il collegamento diretto con l’autostrada. C’è la manifestazione di interesse da patrte della Società Autostrade, e con la regia della Regione ci stiamo muovendo in questa direzione».

Molte critiche dal fronte del commercio e dei cittadini sono venute sul declino del centro storico. Cosa può fare il Comune?
«In centro storico la crisi morde, ci sono stati cambiamenti sociali e alcuni proprietari di case hanno preferito affittare i posti letto piuttosto che riqualificare. Il nostro sforzo è riconsegnare gli spazi alla socialità, come successo in piazza Fontanesi, Caserma Zucchi, Isolato San Rocco. Pensiamo che alcune zone del centro possano ritrovare un po’ di slancio: con eventi, un’offerta merceologica un po’ più articolata e il lavoro di squadra tra comune e privati».

Chiudiamo con la politica ‘pura’: come vede il Pd in prospettiva congresso e voto amministrativo?
«Penso si debbano svolgere primarie di coalizione: sono un’occasione straordinaria di coinvolgimento della città. A Reggio non mancano i potenziali buoni candidati giovani. Certo non mi è piaciuto come è partito il dibattito del congresso. La nostra gente è disorientata, non si riesce a capire che profilo vogliamo dare al partito, ci sono troppi personalismi. Renzi ha la statura per farci vincere le elezioni, ma io sono interessato anche a come. A me è piaciuto molto Cuperlo».

di Luigi Manfredi e Simone Russo