Scandiano (Reggio Emilia), 28 febbraio 2014 - Molti pensavano al racket delle estorsioni legato alla criminalità organizzata ma le indagini dei carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Emilia, condotte insieme ai colleghi della Tenenza di Scandiano, hanno portato alla luce un'altra verità. Dietro all'incendio divampato poco prima delle 2 del 13 febbraio scorso in un negozio di alimentari in via Mazzini (foto), a Scandiano, non c'era la criminalità organizzata bensì la voglia di annientare, sul nascere, un'attività commerciale concorrente da parte di chi aveva l'esclusiva della vendita di prodotti tipici campani nella cittadina del Boiardo.

Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Emilia, coordinate dal sostituto procuratore Valentina Salvi, hanno portato all'arresto di un 26enne, casertano di nascita ma residente a Scandiano, con l'accusa di concorso in incendio doloso. Secondo il capo di imputazione il giovane avrebbe appiccato il fuoco nel negozio di ortofrutta 'Sapori Mediterranei', con l'aiuto di un 20enne casertano incensurato, indagato in stato di libertà.

Il 26enne si sarebbe aperto un varco all'interno dell'esercizio commerciale colpendo con una mazza la vetrina del negozio, poi avrebbe cosparso i locali di benzina e avrebbe appiccato il fuoco. Il reato è aggravato dall'aver commesso il fatto su un edificio abitato, mettendo a rischio così la vita dei residenti nel palazzo. Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Reggio Emilia, all'indomani del rogo che ha creato grande allarme a Scandiano, hanno permesso di acquisire incontrovertibili elementi nei confronti degli indagati che hanno portato all'arresto del 26enne e alla denuncia in stato di libertà del complice.