Reggio Emilia, 16 giugno 2014 - Contattavano commercianti in crisi finiti nel mirino dell’Agenzia delle entrate e proponevano loro di “archiviare la pratica” e evitare le sanzioni, dietro il pagamento di tangenti che si aggiravano intorno ai 10 mila euro.
 

Per questo, con le accuse di concussione, rivelazione del segreto d’ufficio e accesso indebito ai sistemi dell’Agenzia delle entrate, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Giulia Stignani, hanno arrestato un funzionario e un’ex dipendente della locale Agenzia delle entrate.
 

Altre tre persone sono invece state colpite dalla misura del divieto di dimora a Reggio: si tratta di Gabriele Beltrami, della moglie, e di un altro funzionario compiacente dell’ente pubblico. Beltrami, 71 anni, e’ stato ex candidato sindaco di Cavriago con la lista Alternativa civica Cavriago, sostenuta da Forza Italia, che non e’ riuscito ad entrare in consiglio comunale alle ultime elezioni. Era lui che, secondo la ricostruzione fornita oggi dal colonnello dei carabinieri Paolo Zito, avvicinava materialmente i commercianti, per la maggior parte attivi nel settore della ristorazione, per proporgli l’azzeramento degli accertamenti.

Al vertice del sodalizio criminale, era invece la dipendente in pensione dell’Agenzia Entrate che, dopo l’uscita nel 2009, aveva mantenuto nell’ufficio un filone interno di conoscenze da cui attingere informazioni. Di questo giro faceva parte anche il secondo arrestato, un uomo che fino a ieri ha ricoperto un incarico ispettivo come capo team.


Le indagini sono partite alcuni mesi fa dalla denuncia di due ristoratori della provincia di Reggio e, come sottolineato oggi dagli inquirenti “sono in pieno svolgimento”. I carabinieri, a questo proposito, sottolineano la “piena e totale collaborazione” del direttore dell’Agenzia delle entrate reggiana Lorenzo Trabucco.

Al momento i casi accertati di commercianti che hanno pagato le tangenti sono 4, ma per gli inquirenti il numero e’ inevitabilmente destinato a salire, considerato che l’attivita’ criminosa potrebbe essere partita gia’ nel 2009. L’invito del colonnello Zito ai cittadini e’ dunque di segnalare ai Carabinieri ulteriori casi di richieste di denaro.