Reggio Emilia, 1° aprile 2010. Walter, Giovanni e Andrea Burani, più altri due componenti del consiglio di amministrazione della fallita Burani Designer Holding, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Milano per il reato di bancarotta fraudolenta.

Insieme a loro anche Giuseppe Gullo e Kevin Tempestini, rispettivamente ex vice direttore ed ex ad di Bdh. Burani Designer Holding è la società di diritto olandese che era a monte della catena di controllo di Mariella Burani Fashion Group e che è stata dichiarata fallita dal tribunale di Milano lo scorso 11 febbraio.

L’inchiesta, in cui i cinque ex membri del Cda sono stati indagati, è stata avviata dopo il fallimento della holding chiesto dai pm Mauro Clerici e Luigi Orsi.

La situazione di insolvenza di Bdh era emersa nell’ambito di un’indagine, avviata dall’estate scorsa, che vedeva indagati Giovanni e Walter Burani, più una terza persona, per aggiotaggio, falso in bilancio, frode fiscale e false comunicazioni sociali.

Ieri i due pm, per questo nuovo capitolo d’indagine, hanno interrogato Kevin Tempestini, ex amministratore delegato di Burani Designer Holding.

Proprio il 19 febbraio scorso Giovanni Burani aveva consegnato personalmente al curatore fallimentare di Bdh, Diego Moscato, uno scatolone con la contabilità della società, come richiesto dal tribunale fallimentare.

L’avvocato Stefano Borella, che difende insieme al collega Giovanni Dedola, i Burani dal punto di vista penale, ieri ha spiegato che «nelle situazioni post-fallimento accade spesso che venga contestato il reato di bancarotta».

Al centro delle indagini per bancarotta condotte dai Pm Clerici e Orsi ci sono due capitoli. Il primo mira ad individuare la contabilità e i libri sociali che ancora non sono stati trovati né acquisti. Il secondo capitolo riguarda le transazioni in Borsa di Burani Designer Holding.