Reggio Emilia, 28 novembre 2011 - Acmid, l’Associazione donne marocchine in Italia, e’ pronta a farsi carico del trasferimento in patria della salma e delle esequie di Rachida, la marocchina di 35 anni uccisa il 19 novembre a Sorbolo Levante, nel Reggiano, dal marito a colpi di martello. Lo ha fatto sapere la parlamentare Pdl Souad Sbai, fondatrice e presidente di Acmid.
 

L’associazione ha avviato le pratiche per chiedere la costituzione di parte civile e Sbai ha voluto smentire il disinteresse dell’associazione e della famiglia sulla vicenda: ‘’I genitori attendono ancora in Marocco il visto per l’Italia e per riavere la salma della figlia. Su questo invitiamo il Ministero degli Esteri ad adoperarsi affinche’ questa procedura vada in porto al piu’ presto’’.

La parlamentare ha criticato il modo in cui questa tragica storia e’ stata riportata dai mezzi di informazione, aggiungendo che il percorso di conversione di Rachida alla religione cattolica, indicata come causa dell’uxoricidio, ‘’a noi peraltro non risulta’’. Non ci si rende conto, ha spiegato la presidente Acim, che parlando di conversione si mettono a rischio di vita anche le figlie e i familiari.
 

‘’Rachida - ha concluso - e’ una donna che, come altre, ha sperimentato sulla propria pelle l’estremismo domestico solo perche’ reclamava in silenzio il suo diritto ad esistere e ad integrarsi. La sua memoria merita non questo indegno balletto di notizie, ma una giusta informazione di fronte alla dignita’ di una donna che ha avuto il coraggio di sfidare a viso aperto la violenza di un marito estremista’’.

Da quanto si e’ appreso, i primi risultati dell’autopsia rivelano che il marito, Mohammed El Ayani, ha infierito sulla donna con una decina di martellate, sfondandole il cranio. Sabato la figlia maggiore, 11 anni, e’ tornata a scuola per la prima volta dopo la tragedia. Resta affidata a una famiglia del paese, in attesa di una decisione definitiva dei servizi sociali, come la sorella di quattro anni che era in casa quando il padre le ha ucciso la madre. Con lei in braccio El Ayani ando’ poi a costituirsi ai carabinieri.