Reggio Emilia, 20 ottobre 2010. Alessandro Barilli comincia a mettere punti fermi per la sua Reggiana. Ieri ha «incassato» il sì di Tito Corsi a proseguire il rapporto come responsabile dell’area tecnica.

Il neo-patron e il 72enne manager fiorentino si sono incontrati ieri, al Giglio, si sono confrontati per oltre un’ora e hanno raggiunto un accordo.

Corsi ha ricevuto le risposte e le garanzie che cercava. Sposa il progetto triennale della nuova proprietà e rimarrà il fulcro a livello tecnico del club, oltre che l’uomo mercato. Il ruolo ufficiale non è ancora precisato, ma quasi certamente Tito assumerà l’incarico di direttore tecnico. Resterà in ogni caso fuori dal consiglio.

«Ho parlato con Barilli e siamo in sintonia - il commento di Corsi - Ho trovato un interlocutore con le idee chiare, sui ruoli e sulle persone. Mi sembra giusto proseguire il programma che abbiamo varato l’anno scorso. Io mi occuperò della parte tecnica, ne avrò la responsabilità. Non farò parte invece del nuovo consiglio».

La presenza di Corsi al vertice di ieri mattina, che ha analizzato il bilancio al 30 settembre scorso, resterà dunque l’ultima apparizione del manager toscano nella stanza dei bottoni granata. Firmerà un accordo di consulenza, con un compenso annuo e una scaletta di provvigioni per le operazioni di mercato. Sarà necessario nominarlo direttore tecnico, anche nel rispetto delle nuove norme sull’accesso degli operatori alle varie sedi dove si tengono le trattative.

«Hanno deciso delle limitazioni - spiega Corsi - per esempio un team manager non può più entrare in questi luoghi. E’ probabile che il mio ruolo sia quello di direttore tecnico». L’ex giocatore, allenatore e diesse della Reggiana aggiungerà dunque una quarta carica al suo palmares granata, iniziato negli anni 50.

Corsi non si sbilancia sulle strategie. «Marco Lancetti sarà il direttore sportivo, collaborerà con me. Sempre che non abbia problemi... Il settore giovanile? E’ chiaro che la nostra volontà è quella di dare il massimo impulso al vivaio, ma non ne abbiamo ancora parlato. Comunque deve essere chiaro un concetto: siamo a stagione iniziata, non ha senso cambiare, stravolgere».

Le modifiche, i volti nuovi, in una parola la ristrutturazione del club che Barilli ha in mente, potrà eventualmente concretizzarsi solo nel tempo. Il nuovo proprietario si è dato due-tre mesi per entrare nel meccanismo granata e conoscerlo nelle sue tante pieghe. Nel colloquio di ieri, Barilli e Corsi hanno toccato anche l’argomento legato a Michele Padovano. L’ex bomber si era offerto al neo-patron in qualità di diesse, incontrandolo in un paio di occasioni. Contatti che Barilli non ha mai negato, facendo drizzare le antenne a Tito Corsi, il cui messaggio era stato chiarissimo: io o lui. «Padovano? Macchè, non è nemmeno nell’anticamera del cervello...».