{{IMG_SX}}Rimini, 15 maggio 2007 - Una prima diagnosi, dopo la risonanza magnetica di ieri, parla di lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro, senza interessamento del crociato, come temuto in un primo tempo. Un quadro migliore del previsto, dunque, ma in ogni caso per la semifinale playoff con la ‘Scavo’ — e per l’eventuale finale — la Coopsette dovrà fare a meno di Peter Guarasci (nella foto), l’esperto centro canadese che in gara1 doveva lasciare il campo sorretto dai compagni, con 3’46’’ ancora sul cronometro del terzo periodo. Un’assenza pesantissima per i Crabs, che si vedono privati del loro totem, del pivot con spiccate attitudine difensive ma capace pure di offendere (10.7 punti di media nella stagione regolare con il 62.9% da due, non certo ‘roba’ trascurabile...). Un uomo difficilmente sostituibile negli equilibri della formazione biancorossa, con tutto il rispetto per il lituano Pranas Skurdauskas, la ‘betulla’ di 206 cm neppure 19enne che andrà a prenderne il posto nei dieci già da stasera, quando sempre sulle tavole del 105 Stadium verrà alzata la palla a due sulla seconda sfida del sentitissimo derby con Pesaro (si comincia alle 20.30, fischiano Filippini, Martolini e Provini).

 

Uno Skurdauskas che finora ha giocato appena 21’ nell’intera stagione, essendo stato chiamato in causa solamente in 9 partite, quando mancava qualcuno dei canonici titolari. Il suo fatturato è stato di 10 punti (3/5 da due, 4/10 ai liberi) e 10 rimbalzi, ma parlare di cifre non ha molto senso per questo ragazzo che al momento è più che altro un interessante prospetto in proiezione futura. Stasera, però, dovrà ‘camuffare’ la carta d’identità poiché ci sarà bisogno anche del suo apporto per arginare la muraglia pesarese, così come il generoso Zanus Fortes dovrà riuscire a tenere un po’ a freno l’impeto per non ritrovarsi con problemi di falli dopo pochi minuti.

 

In ritardo 0-1 nella serie, come successe peraltro con Casale nei quarti, i granchi hanno l’assoluta necessità di riequilibrare subito le sorti di una semifinale terribilmente complicata già in condizioni normali, figuriamoci adesso che ‘mastro Peter’ dovrà starsene in disparte, col suo ginocchio malconcio. Il cuore – ne siamo assolutamente certi – non farà mai difetto al gruppo di Ticchi, ma servirà anche qualcos’altro, a cominciare da una maggiore lucidità nelle ‘letture’, per venire a capo della Scavolini Spar.

 

Rimini dovrà evitare soprattutto di incappare nuovamente in un black-out come quello di domenica, con quegli eterni 6’31’’ senza mettere a referto uno straccio di punto. "Avevamo cercato di fare le cose ordinate, forse abbiamo pensato troppo, frenando così il nostro istinto", cerca di trovare spiegazioni a quel lungo momento di buio Ticchi, che rimpiange pure di non aver fermato il ‘traffico’ prima: "Sì, forse avrei dovuto chiamare time-out prima, però non avevo visto forzature in quei 5’, c’era solo la palla che non entrava...".