{{IMG_SX}}Rimini, 12 giugno 2007 - "Non vorrei che qualcuno pensasse che i problemi della sicurezza nella nostra città si risolvano unicamente indossando pettorine della polizia municipale o facendosi fotografare insieme agli agenti in pattugliamento. Se così fosse saremmo ben lontani dall'affermazione del binomio sicurezza-coesione sociale e molto più vicini ad una politica da sceriffi autopromozionale, politica che, come noto, rifiutiamo categoricamente".

 

Non scende a Rimini la temperatura dello scontro tra la sinistra radicale e quella riformista dopo la svolta 'legalitaria' contro l'abusivismo commerciale dell'assessore alla Pm della giunta Ravaioli, Roberto Biagini. E' il capogruppo Pdci Eugenio Pari a rivolgersi al segretario Ds Andrea Gnassi per invitarlo a "stare tranquillo: nessuno intende accettare con rassegnazione fenomeni criminosi. Proprio per questo si sostiene che il contrasto deve essere esercitato verso tutti i fenomeni di illegalità, per arrivare all'affermazione di una cultura di rispetto delle regole e non di sola risposta alle varie lobbies economiche. L'abusivismo commerciale - reato prevalentemente amministrativo - va contrastato partendo dal vertice della filiera e non con la repressione dell'anello più debole, a patto che si intenda realmente dare una soluzione al problema senza accontentarsi di inutili e sterili dimostrazioni di forza".

 

Pari conclude osservando che "negli ultimi anni l'amministrazione comunale ha speso grandi risorse economiche ed energie umane per il contrasto dell'abusivismo eppure, ogni anno, anziché vedere una flessione del fenomeno assistiamo ad aumenti delle risorse umane e dei mezzi".

 

Se destano scalpore le durissime reazioni di Rifondazione Comunista, le scelte della giunta guidata da Alberto Ravaioli contro l'abusivismo commerciale a Rimini incassano il plauso non solo dei Ds, ma anche di Fi, nella persona del consigliere regionale Marco Lombardi. Entrambi i partiti usano internet. Ovviamente più ironico Marco Lombardi, il quale sul sito www.forzaitaliarimini.it, dirama un comunicato in cui sostiene che "mettendo insieme le recenti uscite del ministro Amato, del presidente della Provincia Fabbri e del sindaco di Rimini Ravaioli, in tema di sicurezza, immigrazione ed abusivismo, sorgono spontanee alcune considerazioni. Da un alto si potrebbe dire che fanno i furbi, strizzando l'occhio all'elettorato moderato anche del centro destra per 'fregarlo' e portarlo a sostenere un governo e delle amministrazioni fortemente condizionate da comunisti, no global, Verdi e relativisti vari".

 

Però "dall'altro, si potrebbe affermare che finalmente alcuni concetti alla base del nostro modo di pensare stiano facendo breccia nella parte più illuminata del centrosinistra. Mi piace immaginare che sia così ed allora li aspetteremo tutti e tre alla prova dei fatti". Intanto "se Fabbri, ritiene che uno sviluppo corretto del nostro territorio debba basarsi anche su una limitazione dell´immigrazione legata alla concreta possibilità di lavoro e quindi ad una reale integrazione degli immigrati nella nostra provincia, avrà l'appoggio dei nostri consiglieri provinciali in modo che possa essere autonomo rispetto agli estremisti della sua maggioranza".

 

E "se Ravaioli, intende veramente trattare gli extracomunitari come cittadini 'normali' cioè come cittadini che devono rispettare le nostre leggi senza sconti, potrà contare sul sostegno dei nostri consiglieri comunali". E se dal forzista Lombardi arriva una "carezza in un pugno", dal sito www.stradeaperte.it, gestito dall'ex segretario dei Ds Riziero Santi, arriva solo una carezza.

 

Santi spiega che preferisce non riutilizzare il trito copione degli insulti, scambiati con la sinistra radicale, fino a settembre, per poi chiudere tutto e riparlarne la primavera prossima. Santi si spende, e rileva "una evoluzione della strategia dell'amministrazione di Rimini. Conosciamo, avendola rilanciata di anno in anno, la proposta dell'intervento alla fonte dello smistamento della merce, e fanno bene, Rc e Pdci, a rilanciarla nuovamente. Qui si potrebbe addirittura chiamare in causa di nuovo il ruolo delle forze dell'ordine nazionali e l'efficacia dell'intervento degli organi dello Stato che non possono continuare a lungo ad eludere la specificità tutta riminese. Tuttavia il problema di come gestire la spiaggia, affollata da centinaia di venditori abusivi bene organizzati, senza incappare in problemi di ordine pubblico nel bel mezzo della stagione turistica, c'è e sta sempre in chi governa affrontarlo e risolverlo".

 

Ergo "il 'presidio discreto e preventivo' da parte delle forze dell'ordine, già sperimentato con successo a Riccione e a Cattolica, ci pare possa essere la risposta più appropriata per scongiurare l'ipotesi di azioni estemporanee, repentine e cruente, che l'anno scorso crearono qualche problema con i turisti". Però "noi crediamo che a Rc e Pdci vada data la rassicurazione dell'equità d'intervento nei diversi ambiti di contrasto, compreso abusivismo edilizio, lavoro nero e centrali di smistamento delle mercanzie come da loro sollecitato. La rassicurazione che nelle loro prestazioni in spiaggia i vigili faranno uso di tutta la professionalità richiesta da una missione così delicata, facendo uso prevalente di moral suasion derivante per altro dalla loro stessa presenza passiva".