{{IMG_SX}}Rimini, 15 dicembre 2007- Un'emozione, un sorriso, un ricordo, un amico che non c’è più, un personaggio che ha fatto la storia. Questo e molto di più nel suggestivo filmato di Ferruccio Farina che ieri ha introdotto l’incontro che il Resto del Carlino ha dedicato ai 50 anni della sua cronaca riminese. Una carrellata di volti, luoghi, fatti che si è spinta ai primi del secolo, addirittura al 1911 quando Il Resto del Carlino patrocinò un giro d’Italia per aerei con tappa a Rimini.

 

L’appuntamento era per le 16 nella sala del Giudizio del museo di Rimini. Un incontro fra amici più che fra autorità (ringraziamo tutti di cuore) , per rivivere frammenti di una storia che da 50 anni vede Rimini e il Resto del Carlino indissolubilmente legati. A fare gli onori di Casa il Vicedirettore del Resto del Carlino Pier Luigi Masini che in questa città ha mosso i primi passi e che per lui conserva un fascino speciale. Da parte sua l’impegno e l’auspicio che il Carlino sia sempre un riferimento affidabile, lo specchio sincero di questa realtà così vivace e in perenne trasformazione

 

La redazione di Rimini è stata una ‘casa’ in riva al mare fortemente voluta dall’allora direttore Giovanni Spadolini, come ha ricordato Amedeo Montemaggi che proprio dal futuro presidente del Consiglio ricevette l’incarico nel 1957 di aprire la redazione. «Con una missione ben precisa, quella di coniugare cronaca a cultura, la civiltà mediterranea ai fermenti continentali europei».

 

Un’impresa da far tremare le vene ai polsi, ma tuttavia un obiettivo raggiunto se è vero che dopo 50 anni il Carlino continua a tenere saldamente la roccaforte fra la via Emilia e la via Flaminia. Piero Meldini storico collaboratore antico della nostra testata ha ricordato i protagonisti della cultura cittadina che hanno animato il nostro ‘foglio’: da Luigi Pasquini a Nevio Matteini a Giulio Cesare Mengozzi: «Chiunque sapesse tenere in mano una penna (tenerla bene) è passato dal Carlino» ha ricordato il giornalista-scrittore.

 

Con un cenno al metro di misura di allora: largo spazio ad una rassegna di pittura, un trafiletto appena alla notizia dell’inizio dei lavori della Nuova Circonvallazione...» Veramente altri tempi. Di quelli nuovi ha raccontato l’attuale capocronista, Pier Luigi Martelli, ricordando che alle 15-20 righe che prima del 1957 partivano ogni giorno per la cronaca Nazionale oggi corrispondano più di 15 pagine. Una evoluzione tumultuosa per raccontare una città che più di ogni altra riesce a stupire per dinamismo e capacità di raggiungere le vette più alte dell’imprenditoria.

 

Nando Piccari è riuscito nell’impresa di commuovere e divertire ricordando gli anni in cui il Carlino e il Partito Comunista combattevano senza esclusione di colpi. Memorabile la cronaca dell’incidente in cui rimase coinvolto il battagliero Piccari: «Contestatore globale si schianta contro un albero». Anche questo intervento, come quello di tanti altri, anzi di tutti, hanno ricordato la figura del collega che più di ogni altro ieri avrebbe dovuto raccontare la storia degli ultimi 50 anni di Rimini: Silvano Cardellini. Per lui parla «La botta d’orgoglio». E dubitiamo che per una volta, sia pure per un traguardo così importante, avrebbe infranto la sua regola del silenzio.

 

Infine la parola al padrone di casa, all’assessore alla cultura Stefano Pivato che ha parlato dell’attenzione che il Resto del Carlino ha sempre riservato ai suoi figli più nobili, con affetto, campanilismo alto, gratitudine anche per riscattare una partenza, i primi del ’900 che ci vedevano in pesante debito culturale rispetto alle grande città dell’Emilia, ricche di talenti e di giornali, ma anche alle vicine Forlì e Cesena. Un debito che, anche grazie all’università, può dirsi completamente colmato. Il Carlino da oggi riparte per altri 50 anni. Aiutateci a renderlo sempre migliore.