{{IMG_SX}}Rimini, 17 novembre 2008 - Detenzione di stupefacenti e spaccio. E’ questo il reato ipotizzato nei confronti di Filippo Forti, conosciuto come ‘Pidda’, 32 anni, nato a Rimini e residente a Riccione, consigliere comunale eletto nelle fila del Pd riccionese nel 2004. Manette ieri anche a un altro riminese di 34 anni, Filippo Lombardo, figlio del consigliere comunale del Pd, Giuseppe.

 


Forti è stato arrestato sabato mattina, nella sua abitazione, dai carabinieri di Cattolica giunti fino a lui a seguito di un’indagine e alla testimonianza di un altro arrestato. E’ stato nel suo appartamento che sono stati trovati circa 10 grammi di cocaina, un pò troppi — secondo gli inquirenti — per un uso strettamente personale.
Una vicenda a dir poco imbarazzante per il partito che si sta preparando a scegliere il suo candidato a sindaco.

 

A proposito di ciò, Forti era tra i più convinti sostenitori di Fabio Galli, al punto che viene indicato come il curatore della sua immagine in vista della corsa per le primarie. Questo avvalendosi della sua esperienza in quanto professionista in campo grafico-creativo (anni fa aveva creato anche un blog sulla città di Riccione).
La segreteria comunale del Pd e quella provinciale hanno ufficializzato la loro posizione nei confronti della vicenda con un comunicato, nel quale auspicando una veloce definizione della vicenda, sottolineano che, qualora venissero accertate le responsabilità dei capi di imputazione attribuiti a Forti, vengano applicate le severe pene previste dalla legge. Dichiarano poi che questa mattina il Comitato provinciale, secondo quanto stabilito dallo Statuto del partito, si riunirà per decidere le misure più opportune da assumere in questi casi, come previsto dal codice etico. La decisione, però, sembra già essere stata delineata, come sottolinea Sauro Tonti, segretario riccionese del Pd. «Una sospensione cautelare immediata dal partito appare come un percorso obbligato in una situazione come questa — afferma —. Naturalmente se venisse confermata la grave ipotesi dello spaccio ci sarebbe l’espulsione. Ma anche solo la detenzione ritengo sia un fatto gravissimo e che non possa essere tollerato da un partito che vuole presentarsi integro da un punto di vista morale ed etico». Non è escluso nemmeno che lo stesso Pd chieda a Filippo Forti di dimettersi.
Sorpresi dalla notizia gli amici riccionesi, i quali affermano di non sapere nulla di un eventuale uso di sostanze stupefacenti da parte di Filippo e di non avere mai avuto nessun sospetto. Ma non mancano altre voce, e non sono poche, che fanno notare come da qualche tempo il giovane avesse «atteggiamenti piuttosto strani», tali da far pensare quello che la perquisizione dei carabinieri ha confermato.