{{IMG_SX}}San Marino, 14 giugno 2009. «GENE Gnocchi in Champions League con la squadra che ha vinto lo scudetto del nostro piccolo stato? Mai! Siamo piccoli ma dignitosi: non faremo ridere i polli…».

La realtà contro il reality. La vita vera contro la tv. Esagerando un po’, c’è qualcosa di epico in questa storia: la storia che oppone il geniale Gene Gnocchi, il simbolo raro di un umorismo intelligente, alla federcalcio sanmarinese. Di qua l’estro, il gusto per lo sberleffo, la lucida follia. Di là l’amore per il decoro, il rifiuto dell’eccesso, il no preventivo alle carnevalate.

I fatti, adesso. San Marino appartiene al sistema Uefa e Fifa. Con la sua nazionale, gioca regolarmente le qualificazioni a europei e mondiali, dal lontano 1988. In oltre vent’anni, due pareggi storici (con Turchia e Lettonia) e una valanga di sconfitte. I club della Rocca sono ammessi anche alle coppe europee. Qui casca l’asino: il Tre Fiori, detentore dello scudetto, presto dovrà giocare i preliminari di Champions. E il Tre Fiori ha deciso di ingaggiare Gene Gnocchi, ottimo fantasista ultracinquantenne, già tentato da una voglia di debutto in serie A con il Parma. E’ in forma, è simpatico, merita il palcoscenico europeo: questo dicono i suoi nuovi dirigenti. Ma, come in ogni romanzo da godere, c’è un Don Rodrigo. Questo matrimonio non s’ha da fare!

PERCHE’ NO. Giorgio Crescentini ha 59 anni. Dal 1985 è il presidente della federazione gioco calcio di San Marino. E’ stato lui a vincere la battaglia che ha portato la nazionale della Rocca a confrontarsi con Inghilterra, Germania, Spagna eccetera nelle grandi competizioni ufficiali. Insomma, è un bel tipo con molti aneddoti nella valigia. «Ecco senta, lei sia chiaro e sia bravo, io Gene Gnocchi in Champions non lo lascio giocare - sbotta il pirotecnico Crescentini - Ci siamo fatti un mazzo così per ottenere la affiliazione alla Uefa e alla Fifa e poi ci sputtaniamo, mi perdoni il termine, mandando in campo un comico? Ma per carità, non accadrà mai…»

«Lei mi chiede come posso impedire l’evento? Intanto scriva che a me di eventuali interessi di sponsor e tv non frega assolutamente niente. Mi dispiace per il Tre Fiori, non so che logica abbiano seguito i suoi rappresentanti, ma la dignità non ha prezzo. Scusi sa, ma lei gioca a pallone con i suoi amici? Sì? E allora perché Gnocchi dovrebbe disputare la Champions e lei no? Perché lui va in onda su Sky e sulla Rai? Cosa c’entra?».

«Quanto ai modi che ho per bloccare il tesseramento di Gene, non si preoccupi. La risposta tecnica la fornirò entro la fine della prossima settimana. Di sicuro la ragione sta dalla mia parte. San Marino, con le sue squadre, scende in campo, perde, va bene, ma non si presta a buffonate. La convalida dei cartellini spetta a me. Io a Gnocchi dico no e morta lì. Il Tre Fiori non potrà avvalersi del suo contributo agonistico…».

«POI, GUARDI, c’è un limite a tutto. Un anno fa mi vennero a dire che Michael Schumacher, uno che forse lei conosce bene, poteva essere disponibile per giocare il preliminare di Champions con un nostro club. Era una gran balla, l’ex pilota tedesco deve essere una persona seria, comunque io risposi subito di no. Ci sono cose che non hanno prezzo, intendo la serietà e il decoro. Dubito che il Tre Fiori possa superare i preliminari e avrà vita dura anche la nostra squadra ammessa alla ex Coppa Uefa, la Juvenes. Presumibilmente saremo eliminati: lei pensa che con Gene Gnocchi, in campo per un minuto o per un’ora, le cose cambierebbero? Ma mi faccia il piacere…».