Lega Pro, i calciatori del Rimini senza stipendio da mesi

"L’ultima mensilità percepita è quella di ottobre 2015 e qui manca tutto: non c’è lo staff sanitario e ci siamo improvvisati massaggiatori”

Il presidente del Rimini, Fabrizio De Meis

Il presidente del Rimini, Fabrizio De Meis

Rimini, 17 marzo 2016 - “Noi calciatori dell’Ac Rimini 1912 conviviamo con difficoltà legate al mancato pagamento degli stipendi. Ci teniamo a sottolineare che la nostra non è la denuncia di ragazzi privilegiati. In Lega Pro non ci sono stipendi faraonici, molti di noi a inizio carriera si mettono in gioco per cifre molto basse”. È la denuncia dei giocatori del Rimini sulla situazione che si è venuta a creare nella squadra romagnola. Al loro fianco si è schierato il sindacato dei calciatori (Aic), che ha diffuso una nota in cui viene precisato che «non si tratta solo del problema degli stipendi non pagati, abbiamo accettato diversi compromessi: allenarci e giocare con uno staff sanitario assente; doverci improvvisare massaggiatori o fisioterapisti; dover provvedere noi stessi all’acquisto di macchina del ghiaccio o la semplice acqua; doverci pagare le visite e gli esami; vederci confiscare il materiale sportivo durante la permanenza in un albergo che non accettava il pagamento proposto dalla società».

«È ormai di dominio pubblico - scrivono i calciatori - che la scadenza del 16 febbraio 2016 per il pagamento degli stipendi di novembre e dicembre 2015 non è stata rispettata. Non è emersa la proposta avanzata dalla società già a dicembre di rinunciare ai nostri compensi per non incorrere in penalizzazioni. Proposta che non accettammo e in quel caso gli stipendi fino alla mensilità di ottobre 2015 furono pagati. Ma, purtroppo, la penalizzazione arriverà lo stesso. Noi stiamo cercando soluzioni per superare queste difficoltà. Abbiamo vagliato ogni cosa provato a concretizzare quella soluzione che per noi sarebbe stata la più giusta, in modo dap evitare il fallimento del Rimini, richiedendo lo sblocco della fidejussione e accettando di rinunciare a una parte dell’ingaggio dell’attuale stagione».

«Una soluzione - concludono - che garantirebbe il pagamento degli stipendi arretrati e quello delle scadenze future. Ebbene, in questo momento così delicato, la nostra unica richiesta alla società era quella di informarci sui dettagli e sulle conseguenze che tale rinuncia avrebbe comportato. Stiamo aspettando di sapere a cosa andremo incontro, nulla di più. Ci teniamo a sottolineare che l’ultima mensilità percepita è quella di ottobre 2015».