Notte Rosa Riccione, perché il Comune la snobba

Niente concerti, ma una sola serata con Radio Deejay. E gli allestimenti rosa del Giro sono stati tolti. Il sindaco assente illustre alla conferenza di presentazione

A una settimana dalla Notte rosa, rimossi gli addobbi del Giro a Riccione

A una settimana dalla Notte rosa, rimossi gli addobbi del Giro a Riccione

Riccione, 29 giugno 2019 - Ci sono certi muri destinati a restare in piedi. Perché se la Notte rosa celebra – in questa edizione – i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, il muro che divide Rimini e Riccione è lontano dal crollare. L'altro giorno al Grand Hotel, alla presentazione del programma della Notte rosa, erano presenti sindaci e assessori di tutti i comuni coinvolti nella festa. Compresi il primo cittadino pentastellato di Cattolica, Mariano Gennari («ma perché in conferenza continuate a presentarmi come Gennaro Mariani», si è lamentato lui scherzando) e il neo sindaco di Bellaria Filippo Giorgetti, Forza Italia, e Domenica Spinelli per Coriano. Insomma, c’erano tutti tranne Riccione. Eppure era attesa la presenza dell’assessore al Turismo riccionese, Stefano Caldari: era stato preparato già il cartello con il suo nome al tavolo dei relatori.

Un'assenza che si è fatta notare, e che ha riaperto la solita guerra di campanili. Non solo tra Rimini e Riccione, ma tra il fronte dei sindaci e degli amministratori del Pd e quelli di centrodestra. A mettere il dito nella piaga, durante la presentazione della Notte rosa, è stato l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini: «Spiace che manchino con noi rappresentanti di comuni importanti». Corsini evita di menzionare direttamente Riccione, ma non ci vuole molto a capire a chi fa riferimento.

«Ci sono qui amministratori di centrosinistra, di centrodestra e del M5s. Ci siamo tutti e tutti ci riconosciamo nel progetto della Notte rosa». Che, se continua a replicare e a funzionare, è grazie al «miracolo» che vede tutti i comuni coinvolti e impegnati per la buona riuscita dell’evento. L'attacco di Corsini, nel giro di poche ore, viene rilanciato e rafforzato dalle accuse di Sabrina Vescovi, capogruppo Pd a Riccione, e Nadia Rossi, consigliere regionale dei democratici. «Un gesto di stizza e rancore verso la Riviera e verso Riccione. Solo questo si intravede nel comportamento del sindaco Tosi – tuona la Vescovi – Non ha presenziato alla conferenza stampa di presentazione della Notte rosa, non si è fatta rappresentare dal suo assessore al Turismo e da nessun altro membro della giunta. E’ il segnale chiaro della volontà di rompere con il sistema Riviera. Una scelta incomprensibile anche quella di eliminare gli allestimenti rosa da viale Ceccarini e in viale Dante. Che, se avevano un pregio, era proprio quello di essere rosa. Il difetto? Sono costati una follia».

«E’ assurdo  – rincara Nadia Rossi – che un sindaco alzi i confini contro un evento al quale contribuiscono Comuni di sinistra, di destra e anche pentastellati. Ma la Tosi non solo non ha partecipato alla presentazione della Notte rosa: decidere di rimuovere gli addobbi rosa del Giro d’Italia è un chiaro segnale che ricorda molto la scelta fatta da Torino per le Olimpiadi».

Alla valanga di accuse Caldari replica. «Prima di tutto, i fatti. La Tosi è impegnata fuori Riccione, aveva comunicato già la sua assenza così come il sottoscritto, per motivi di lavoro. Quindi si sapeva che non saremmo andati alla conferenza. E’ falso poi che Riccione remi contro la Notte rosa. E’ esattamente il contrario. Riccione nella Notte rosa c’è e lo fa come sempre da protagonista. E con Radio Deejay stiamo raccontando e racconteremo l’evento, facendo in questo modo promozione a tutta la Riviera. Certe accuse lasciano il tempo che trovano».

Le categorie: "Il sindaco sbaglia a oscurare la Notte Rosa"

«I turisti si lamentano. Pensavano che gli allestimenti in centro fossero per la Notte rosa ed invece stanno togliendo tutto a ridosso dell’evento, brutto segnale», premette Alfredo Rastelli per Confcommercio. «Non si capisce dove voglia andare a parare l’amministrazione comunale. Vogliono fare una Notte alternativa? Bene, ma qui non si comprende l’alternativa», ribatte Bruno Bianchini, presidente dell’Aia. «Assistiamo a un crescente lassismo. Sembra che si faccia qualcosa per la Notte rosa perché qualcosa va fatto. Non c’è coinvolgimento con gli operatori e non arrivano stimoli dall’amministrazione», chiude Daniela Angelini, segretaria di Cna. Le categorie più che una Notte rosa vedono un buio pesto. La decisione di non tenere concerti ma una sola serata con Radio Deejay è stato il principio. Poi sono arrivati gli operai a smontare gli allestimenti rosa in centro creando sconcerto tra gli operatori e gli stessi turisti. Infine alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione, Riccione era l’assente illustre. Quanto basta a generare preoccupazione tra i rappresentanti di categoria.

«Posso capire e mi può andar bene che si cerchi una strada alternativa - riprende Bianchini -. Ma in questo caso è un cambio di rotta per andare dove? Se si tratta di uscire dalla Notte rosa penso sia un errore. Il prodotto c’è, negli anni si è investito tanto. Se ci si vuole differenziare ben venga, ma senza andarcene». Sugli allestimenti «è strano toglierli proprio ora, erano adatti». I palloncini della Primavera del Giro piacevano anche a Rastelli. «Già in primavera c’erano turisti che mi dicevano ‘belli gli allestimenti per la Notte rosa’. Non so quanti li abbiano collegati al Giro d’Italia. Il Capodanno dell’estate è mediatico, avremo potuto contare su video e immagini di un centro rosa che avrebbero fatto il giro di tv e social, invece tolgono tutto. Avevano detto di non fare i concerti per non buttare del denaro in gare al cantante più costoso, riutilizzandolo in altre iniziative. Bene, avrebbero potuto investire quelle risorse per tenere qualche giorno in più gli allestimenti».

Il rischio è che sia una Notte rosa sbiadita. «L’amministrazione non trasmette entusiasmo e questo si riflette anche sugli operatori. Rischiare di vedere attività con vecchie bandierine scolorite sarebbe un brutto colpo d’occhio».