Oscar 2019, il film in nomination Wonderful Losers a Riccione. "Epopea da gregario"

Il protagonista Davide Colli sarà al Cinepalace. "Questa è una città per ciclisti, vengo spesso qui ad allenarmi"

Daniele Colli, ciclista e protagonista del film ‘Wonderful losers’ di Arunas Matelis

Daniele Colli, ciclista e protagonista del film ‘Wonderful losers’ di Arunas Matelis

Ricione (Rimini), 27 gennaio 2019 - Doppio evento al Giometti Cinepalace di Riccione, dove, lunedì 28 alle 21 e martedì 29 alle 20,30 sarà proiettato Wonderful Losers di Arunas Matelis, documentario sui gregari del ciclismo, candidato al premio Oscar come miglior film straniero e miglior documentario. Protagonista Daniele Colli, ciclista che pur avendo lasciato le grandi competizioni, non ha mai abbandonato le due ruote. Sarà a Riccione, città dove torna sempre ad allenarsi, con Franco Trentalance, scrittore e life coach, Daniela Veronesi, ex ciclista paralimpica, Marcello Siboni, ex ciclista gregario di Pantani e Giovanni Achenza, altro atleta paralimpico.

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Un film sui generosi gregari, che spesso tirano la volata al capitano e non arrivano mai primi? «Si. Questo è un film diverso dai soliti che vediamo sul ciclismo. Il regista in Wonderful Losers ha riportato quattro storie differenti, quelle di noi tre ciclisti e quella di un medico di gara del Giro d’Italia. Quattro storie che s’intrecciano tra loro».

Il film lancia dei messaggi? «Si, sono diversi e importanti. Si pone l’accento sulla società che impone di essere per forza dei vincenti, mentre nessuno parla di chi non ha vinto una gara e che però ha aiutato i compagni a vincere. Si presenta in modo semplice quello che è la vita, sottolineando che non tutti possono essere dei numeri uno, anche se poi col contributo di tutti si può raggiungere un risultato collettivo. Il ciclismo è vero, è uno sport individuale, ma in realtà è totalmente di gruppo, senza squadra, non vinci».

Com’è nato questo lavoro cinematografico? «E’partito nel 2014, durante il Giro d’Italia. Il regista mi ha avvicinato e mi ha chiesto se volevo farne parte. Credevo finisse nel dimenticatoio, invece Matelis è andato avanti con meticolosità, cercando di carpire le mie emozioni, le difficoltà, le partenze. Era sempre presente».

Dunque un film reale? «Assolutamente si, mostra quello che la gente non ha mai visto. E’ tutto in backstage. Nessuno ha recitato».

Il film, candidato all’Oscar, ha conquistato altri premi? «Ha già vinto undici festival a partire da quello di Varsavia, Trieste e Corea».

Il doppio evento si tiene a Riccione che il 19 maggio ospiterà una tappa del Giro D’Italia, un caso? «Sì, non dimentichiamo che questa città è piena di ciclisti. Io da anni vengo ad allenarmi a Riccione, perché nel tempo è diventata un punto di riferimento internazionale. L’anno scorso all’Hotel Belvedere, dove alloggio, ho trovato sessanta canadesi. È una città che ha investito in bici, alberghi e strutture e ora ha successo. E poi qui si fanno dei giri bellissimi nell’entroterra, c’è ospitalità e si mangia bene. All’inizio venivo qui con Bruno dei Fichi d’India».