Rimini davanti all’obiettivo, la mostra di Pier Giorgio Borghesi

Sessant'anni in cinquanta scatti, negli spazi di Bijart in via Brighenti, dal 4 al 17 marzo

La mostra su Rimini di Pier Giorgio Borghesi apre in marzo

La mostra su Rimini di Pier Giorgio Borghesi apre in marzo

Rimini, 17 febbraio 2018 - Centinaia di pellicole custodiscono Rimini. A immortalare la città dagli anni Sessanta a oggi è il riminese Pier Giorgio Borghesi, che fin da ragazzo ha coltivato la passione per la fotografia. «Adesso ho la barba bianca, ma quando ho iniziato avevo appena diciasette anni - racconta - la mattina andavo a scuola e il pomeriggio scappavo nel laboratorio di Davide Minghini, dove ho imparato tutto quello che so. Era un grande professionista, un po’ geloso del suo lavoro, ma sempre molto disponibile e generoso». L’archivio di Borghesi è un viaggio indietro nel tempo, tra personaggi, luoghi e identità, di cui ne svela una selezione nella mostra Digitale? No, please, in allestimento negli spazi di Bijart (in via Brighenti), dal 4 al 17 marzo».

«Espongo una cinquantina di scatti in bianco e nero e a colori, non è stato semplice sceglierli. Io lavoro da sempre con la pellicola, ha un’altra poesia, non ho mai usato il digitale e gioco proprio su questo per il titolo della mostra». Questa passione nasce insieme a quella per il cinema, «da ragazzo andavo sempre al Fulgor, al Supercinema e al Modernissimo, lì ho inizito ad amare le immagini e la fotografia.

Per questa esposizione ho scelto alcuni scatti al mare, molti in centro storico e al borgo San Giuliano, ci sono diverse foto della Rimini calcio, ma anche quelle nei locali più famosi, come il Paradiso. Ricordo ancora la sera dell’inaugurazione e tutte le volte che salivo in collina in bici per andare a fotografare la bella vita riminese».