Rimini, 1 giugno 2019 - Non solo un concetto geografico. La Riviera è una rambla fisica e metafisica, un paese mentale, una certa idea della vita, uno stato dell’anima. E ieri, alla corte di Carlo Cracco, nella centralissima Galleria di Milano, quasi a rimarcare il sottinteso allusivo all’eccellenza, la Romagna si è presa la platea e la vetrina, lanciando nella capitale del business e della comunicazione quell’utopia applicata che porta il nome di Notte Rosa: oltre 400 eventi spalmati tra il 5 e il 7 luglio lungo 110 chilometri, un indotto da 220 milioni di euro per l’economia e l’industria dell’accoglienza (coinvolti 8mila esercizi commerciali e oltre 5mila strutture turistiche), presenze calcolate in oltre 2 milioni di persone.
E un mood speciale, risposta ludica ma anche culturale e relazionale al crescente tentativo di alzare muri, fisici e mentali, in un’Italia che sta somatizzando tante, troppe paure. «Ci chiedono di chiuderci e noi ci apriamo», ha ripetuto Andrea Gnassi, presidente di Visit Romagna, spalleggiato dall’assessore regionale al turismo Andrea Corsini. Con Linus, personaggio carismatico legatissimo a Riccione e alla terra di Tonino Guerra, che ha anzi invitato i responsabili regionali ne locali a cercare, in futuro, formule addirittura più coraggiose e contemporanee, per evitare di trasformare questa grande «capodanno estivo» in un semplice evento-spot.
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Come dire: se la «Notte Rosa» è il vero imprinting della Romagna, non fatela durare solo due o tre giorni, ma tutto l’anno. Sullo sfondo, il claim non casuale della 14esima edizione: «Pink R-Evolution», con la lettera «R» ad evocare ovviamente la Romagna, ma anche a marcare la voglia positivamente eversiva di proporsi come grande piattaforma delle connessioni e delle relazioni umane, l’agorà dell’incontro tra generazioni diverse e l’occasione di riscatto rassicurante della notte, in passato percepita come spazio temporale spesso ricca di eccessi e pericoli. Senza dimenticare la forza trainante di un progetto – come è stato più volte ricordato – di coinvolgere non solo alcune decine di chilometri del vicino Pesarese, ma in particolare l’entroterra romagnolo, con il suo patrimonio di borghi ricchi d’arte e tradizioni gastronomiche.
E a corredo, un cartello di appuntamenti di prim’ordine, con concerti ed esibizioni di grandi nomi dello spettacolo (De Gregori, Nomadi, Stadio eccetera), artisti di strada (specie a Bellaria Igea Marina), il dissacrante show di Gene Gnocchi «Sconcerto Rock» (il 6 luglio a Pesaro) e grandi eventi culturali come l’inaugurazione a Rimini della mostra «Everybody wants to rule the world» e lo spettacolo «Dragon, rest your head on the seadbed» a fare da anteprima dell’iconico Santarcangelo Festival nella piscina olimpica di San Marino. Sotto traccia, ma nemmeno tanto, la sfida principale: «Non avere paura della paura». Quasi un autoritratto della Romagna: terra di abbraccio e di contatto fisico. Più che da consumare, da percorrere. E vivere.
I dieci appuntamenti musicali da non perdere
1. Francesco de Gregori: 5 luglio alle 21,30, a Rimini, accompagnato dalla band, dalla Gaga Symphony Orchestra e dal Gnu Quartet.
2. Giusy Ferreri: 5 luglio alle 22, concerto in piazza Dora Markus a Marina di Ravenna.
3. Baby K: 5 luglio alle 21,30,a Lido delle Nazioni.
4. Nomadi e Le Vibrazioni: 5 luglio, concerto a Cesenatico.
5. Paolo Belli Big Band: 5 luglio alle 21,30, a Gatteo Mare.
6. Deejay on stage: 5 luglio alle 22 a Riccione.
7. Federica Carta e Shade: 5 luglio alle 22, a Cattolica.
8. Stadio: 6 luglio alle 22 a Bellaria Igea Marina.
9. Comedy Central Tour e Tiromancino: 6 luglio dalle 21 a Cattolica.
10. Miami & The groovers: 6 luglio alle 21,30, a Cervia.