Black Friday 2023, a Rimini è febbre. È caccia agli sconti, ma i piccoli negozi continuano a sparire

Le svendite sono già iniziate per sanare i bilanci e svuotare i magazzini Zanzini (Federmoda): "I centri commerciali unici a guadagnarci. E in sei mesi abbiamo perso oltre cento imprese artigianali"

Impazza la febbre del Black Friday

Impazza la febbre del Black Friday

Rimini, 20 novembre 2023 – La moda da oltreoceano torna a scaldare lo shopping riminese e quella che sta diventando a tutti gli effetti una tradizione adottiva del commercio come il Black Friday lancia la volata che porta direttamente ai saldi del 5 gennaio.

Le porte degli sconti si apriranno già da oggi per quelle attività che hanno scelto di dare inizio alla scontistica straordinaria già da qualche giorno prima del fatidico ’venerdì nero’. Ed ecco allora che nelle vetrine dei negozi del centro di Rimini così come nei punti vendita delle grandi multinazionali nei centri commerciali spuntano i primi cartelloni con offerte che spaziano dal 10% ai maxi sconti del 70%. Ma tutto questo "non è sostenibile".

Con la febbre del Black Friday che sale è questo il monito che arriva da Giammaria Zanzini, presidente regionale Federmoda, che sul ’venerdì nero’ avverte: "Inutile illudersi che sia la panacea di tutti i mali del commercio. Vero è che in questo periodo può tornare utile per svuotare un po’ i magazzini in cui, complici le temperature ancora ’primaverili’ più che autunnali, molti capi di stagione sono rimasti fermi. Inflazione e caldo in questo periodo infatti hanno cambiato le abitudini di chi compra e gli sconti del Black Friday in questo senso possono aiutare a sanare un po’ dei bilanci che altrimenti ne risentirebbero".

Ma c’è un rovescio della medaglia che inquieta il presidente di Federmoda Confcommercio. Gli ’sconti pazzi’ "lasciano margine di guadagno soltanto agli store delle grandi catene e perciò più in generale a quei negozi raggruppati nei grandi centri commerciali, verso cui il Black Friday calamita sempre di più i clienti, desertificando ancora di più i centri storici".

La lamentatio di Giammaria Zanzini poggia sui numeri, impietosi, di negozi di commercio al dettaglio che sul territorio provinciale di Rimini continuano a calare. "Nei primi sei mesi di quest’anno hanno chiuso definitivamente 136 negozi di commercio al dettaglio – spiega Zanzini –. Un numero compensato sì dalle nuove aperture delle imprese straniere, ma questo non deve farci mettere la polvere sotto al tappeto".

La polvere secondo Federmoda c’è eccome e viene accentuata "da appuntamenti come il Black Friday, che drogano la concorrenza consentendo alle multinazionali di mantenere margini di guadagno anche con sconti al 70%, cosa che le piccole imprese invece non possono permettersi. È vero – conclude il presidente regionale di Federmoda Confcommercio – che anche qui a Rimini l’adesione è alta. Ma non va confuso un espediente passeggero con la necessità di un intervento strutturale: di un accordo di filiera per tutelare i negozi di prossimità con aiuti fiscali, detassazione e regolamentazione della liberalizzazione degli orari dei grandi centri commerciali. Solo così si preserverà un patrimonio commerciale prevenendo la desrtificazione dei centri storici".