Rimini, 18 luglio 2010 - La Diocesi di Rimini aprirà un’inchiesta sul prete denunciato dalla polizia per atti osceni. Sarà una sorta di indagine interna, che servirà per appurare, prima di tutto, se i fatti siano davvero andati nel modo in cui li hanno descritti il bagnino e alcuni bagnanti alla polizia, che ha poi provveduto a denunciare il sacerdote (un ultrasettantenne riminese) per atti osceni in luogo pubblico. Per le forze dell’ordine, che hanno ‘osservato’ in borghese il prete prima di intervenire e denunciarlo, non ci sono dubbi. Il sacerdote, che frequenta uno stabilimento di Marina centro, quando arriva in spiaggia non si fa tanti scrupoli: si abbassa il costume e prende il sole in versione praticamente integrale, tutt’al più limitandosi ad appoggiare i calzoncini sopra le parti intime. 

 

Forte l’imbarazzo che la notizia della denuncia ha provocato nella curia riminese. E nei preti, in particolare quelli più ‘maturi’, coetanei o quasi del sacerdote denunciato. "Mi sembra strano, molto strano che possa essere accaduta una cosa del genere - racconta uno di loro, che vuole mantenere ovviamente l’anonimato - E’ vero che lui al mare ci va spesso, ne ha bisogno per curarsi...". Bocche cucite anche in Diocesi, soprattutto perché prima si vuole capire bene cosa sia successo. "A noi in realtà risulta che la polizia sia sì effettivamente intervenuta in spiaggia, ma che non ci sia stata alcuna denuncia. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito", dicono dalla Diocesi. Ma in via IV Novembre non sembra ci sia la volontà di ‘insabbiare’ il caso.

 

Prima però di prendere qualsiasi provvedimento, la curia vuole approndire e accertare i fatti. E capire, anche, se non ci sia stato un eccesso di zelo da parte delle forze dell’ordine nei confronti del sacerdote. Il prete sarà ascoltato nuovamente dalla curia sull’episodio. Lui, alla polizia, ha negato di essersi mostrato in tenuta adamitica. Ma la polizia, che ha assistito in diretta agli ‘spogliarelli’ del sacerdote, ha deciso di non chiudere un occhio e di denunciarlo.