Rimini, 10 dicembre 2010 - Metteteci la crisi, che ha fatto perdere il posto di lavoro a tanti riminesi. Aggiungete gli incidenti di percorso (una grave malattia, o in alcuni casi una separazione). Ecco perché sempre più famiglie riminesi, nonostante il calo delle rate avvenuto negli ultimi due anni, si trovano in difficoltà con il pagamento del mutuo sulla casa. 

La situazione riminese è complessa, e non è molto diversa da quella nazionale. Se in Italia, secondo i dati diffusi da Bankitalia, 5 famiglie su 100 non riescono a pagare le rate, anche a Rimini c’è un numero crescente di persone che denunciano forti difficoltà a fare fronte al mutuo. A dimostrarlo non ci sono soltanto i casi di ritardo o di insolvenza, ma anche le tante richieste per ottenere la ‘moratoria’, ovvero la sospensione del pagamento delle rate del mutuo. "Le sofferenze ci sono - conferma dalla Banca Malatestiana il direttore, Paolo Lisi - anche se la morosità non è aumentata ancora in maniera così significativa. E’ anche vero però che molti hanno fatto ricorso alla moratoria, e noi l’abbiamo sempre concessa, nei casi in cui era possibile".

Alla Malatestiana risultano, a oggi, "1,3 milioni di rate in mora su un totale di 293 milioni di mutui erogati". Una cifra di poco conto, che fa dormire sonni tranquilli alla banca. «Ma in realtà - spiega Lisi - abbiamo quasi un 7% di famiglie che sono in ritardo con una o più rate del mutuo, a conferma del momento difficile".
"Le difficoltà delle famiglie ci sono, inutile negarlo - conferma anche Giancarlo Morelli, il neo direttore di Banca di Rimini - Tra la nostra clientela, almeno il 5% di chi ha un mutuo per la casa è in sofferenza. E noi cerchiamo di andare loro incontro, il più possibile. Non abbiamo negato la moratoria a nessuno".

 La richiesta di sospendere il pagamento del mutuo è un altro indice significativo delle sofferenze delle famiglie riminesi. E non solo. I problemi ci sono anche, o meglio soprattutto per le aziende. "Tra i clienti del nostro istituto di credito - spiega a riguardo Luigi Sartoni, direttore della Banca Popolare Valconca - almeno il 10% di chi ha un mutuo, imprese comprese, ha chiesto o la moratoria, o di allungare il finanziamento, o di far slittare alcune rate di qualche mese". Nonostante questo, "allo stato attuale circa il 3,5% ha un ritardo nel pagamento delle rate, anche se l’importo nel complesso è contenuto. Le rate in mora rappresentano infatti solo lo 0,43% dell’importo totale". 
 

Il ricorso alla moratoria è diventato sempre più diffuso. Alla Banca Valmarecchia il provvedimento è stato fin qui richiesto "da oltre un centinaio di clienti, tra famiglie e imprese. La sospensione del mutuo ha riguardato un importo totale di 20 milioni di euro, ma ancora continuiamo ad avere richieste. E cerchiamo di rispondere positivamente a tutti, per aiutare sia le famiglie che le imprese". Tutte le banche concordano. "Il sostegno, ai privati così come alle aziende riminesi, non è venuto a mancare. Anzi". Le banche hanno addirittura aumentato, dati alla mano agli impieghi.

Eppure la situazione del credito alle imprese, com’è emerso anche di recente nell’incontro promosso dalla Provincia, resta molto difficile. Tanto che alcune aziende hanno dovuto addirittura chiudere i battenti, perché impossibilitate a pagare i finanziamenti. «Le banche ci remano contro, dicono di sostenerci ma la realtà è un’altra», attaccava qualche giorno fa il presidente di ConfApi (l’associazione delle piccole e medie imprese) Bruno Bargellini. A rendere le cose ancora più complicate la situazione della Banca Carim. Il commissariamento sta infatti avento ripercussioni pesanti su tutto il sistema economico riminese, anche perché poche banche possono garantire la liquidità di cui dispone Carim.