Rimini 7 luglio 2011 - Qualche turista lo sapeva. Tanti no. Divieto o non divieto, in mare anche ieri nelle numerose zone con balneazione interdetta per quarantott’ore (fino ad oggi) i bagnanti che nuotavano spensierati erano tantissimi. E - sorpresa - sguazzavano anche molti ‘informati del divieto’. Solo tra bagno 25 e 26, intorno all’una, abbiamo contato almeno quaranta persone in acqua. Siamo noi a dare la ferale notizia a una coppia di turisti milanesi, Paolo Pavone e Laura Tappatà, mentre si accingono a entrare spensierata in mare: «Ma davvero è proibita la balneazione? Siamo basiti. Non lo sapevamo! E’ molto grave». Parlottano un po’. Poi il tuffo è rimandato ad oggi.
«Noi lo sapevamo, abbiamo sentito il Publiphono e ce l’ha anche detto il bagnino del 25, ma in acqua sianmo andati lo stesso: non siamo riusciti a fermare il nostro bambino, imprendibile — sbotta Francesco, giovane padre di famiglia di Lecco, in vacanza con moglie e familiari —. Ma siamo turbati, è grave se anche i nostri mari fanno schifo. Un altro anno a Rimini? Ci penseremo bene». «Del divieto abbiamo letto e ce l’ha detto anche il bagnino — ammettono Armando Martini e Rosanna Rossi, brianzoli, moglie originaria di Rimini —. Il bagno non l’abbiamo fatto, ma tanti turisti sì». «Il Comune deve fare qualcosa», tuona uno dei tanti bagnini di Marina Centro che si ritrovano fino a oggi alle 14 il mare off limits. Che conferma: «Siamo in mano all’avvocato contro l’amministrazione comunale». «Io ho fatto il bagno — dice una mamma appena uscita dall’Adriatico —. Il mio bimbo voleva farlo a tutti i costi, ma l’acqua mi sembrava pulita». «Ho sentito del divieto da una tivù locale ieri sera — aggiunge Mario Argentin, mentre torna in albergo —. E’ purtroppo tipico dei nostri mari. Noi siamo per la prima volta a Rimini». Non ne vogliono sapere di parlare coi giornalisti solo i turisti russi, che forse ignorano il divieto, e tornano da decise nuotate.
«Bagni vietati? Non sapevo — si sorprende un turista parigino, Michel Guadin, mentre tiene d’occhio il bagnetto del nipotino e lo aiuta a costruire un castello di sabbia —. Veniamo a Rimini da tre anni». E come va la vacanza? «A parte questa notizia che non conoscevamo, tutto bene», risponde turbato. «Se torneremo a Rimini? Non credo proprio, il bagno lo vogliamo fare tutti i giorni, visto che paghiamo il soggiorno», afferma una giovane coppia di vacanzieri. Va detto che la colorazione del mare ieri appariva - a un primo sguardo - piuttosto gradevole, complice anche lo scirocco che soffiava convinto. «Però martedì c’era una brutta linea scura a qualche decina di metri dalla spiaggia», confida un operatore balneare dalle parti dello scolo del torrente Ausa. Uno di quelli i cui «sfioratori» sono stati forzatamente aperti martedì dopo l’eccezionale piovasco che rischiava di mandare in tilt il sistema fognario.
Nel day-after l’ennesimo divieto temporaneo di quest’inizio estate, i turisti insomma appaiono divisi. Tra chi non ne sa nulla e chi invece è informato per averlo letto sul giornale, o sentito dal Publiphono. O ancora dal proprio bagnino. Pochi l’avranno saputo per aver letto il cartello di interdizione affisso sul retro di qualche torretta del salvataggio o in cima a un palo, e non su una delle plance per affissioni che sono disponibili. Come si dice, non puoi chiedere a un tacchino di preparare il pranzo di Natale.
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