Rimini, 1° ottobre 2011 - RIVOLUZIONE sulla spiaggia! Dalla Sovrintendenza di Ravenna arriva un inedito quanto clamoroso via libera alle piscine, che potranno restare sull’arenile anche d’inverno, purché realizzate con criteri di decoro e minimo impatto ambientale. In pratica, materiali leggeri e comunque amovibili, con coperture invernali di qualità (legno), abbellite con fioriere e di sporgenza minima rispetto alla sabbia. Un orientamento opposto al recente passato quello che è stato espresso di recente dalla Sovrintendenza al sindaco di Riccione Massimo Pironi e ai dirigenti comunali della Perla Verde, in un incontro alla presenza dei tecnici del Demanio marittimo.
La conferma del New Deal balneare viene anche dall’assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci. «Le prescrizioni date dalla Sovrintendenza al Comune di Riccione — spiega Melucci — vengono prese come modello dalla Regione per l’intera costa, dopo averle a nostra volta concordate con la Sovrintentenza stessa. Andranno recepite nei piani spiaggia dei singoli comuni. Ci sembra una soluzione intelligente, con impatto ambientale decisamente compatibile».
 

Una scelta che, secondo Melucci, «servirà a dare una risposta interessante alla nostra offerta turistica». Il sindaco di Riccione, Massimo Pironi, assicura che «da parte degli operatori che le hanno già realizzate ma in maniera sopraelevata, come sinora richiesto dalla Sovrintendenza, c’è la disponibilità a insabbiarle nell’arco di un determinato periodo di tempo, pensiamo di indicare 4-5 anni nel nostro nuovo piano dell’arenile, che andrà in consiglio entro dicembre». Pironi anticipa che il Comune, agli operatori che realizzeranno piscine secondo i nuovi criteri, chiederà «coperture decorose in legno, certificazioni rispetto ai prodotti utilizzati, smontabilità e amovibilità. Ma anche delle fidejussioni, in modo di avere il massimo delle garanzie, e offrirle alla stessa Sovrintendenza». In passato non sono mancati casi in varie località rivierasche di autentiche colate di cemento sull’arenile, travestite da vasche. Colate rispetto alle quali è intervenuta la magistratura in vari casi.
 

«PISCINE in spiaggia? C’è una circolare ministeriale — afferma il presidente dei bagnini di Oasi-Confartigianato, Giorgio Mussoni — nella quale si chiarisce che tutte le opere interrate in area demaniale sono comunque considerate ‘di facile rimozione’. Questo riconoscimento avviene già, ad esempio, in Toscana, purché piscine e idromassaggi siano a livello della sabbia». «E’ indubbia l’importante valenza turistica di questa interpretazione da parte della Sovrintendenza — aggiunge Mussoni —. Non vorrei però che tutto questo servisse a far dimenticare la necessità di rifare il nostro sistema fognario. Sarebbe gravissimo e infausto». Il nuovo piano spiaggia di Rimini prevede già le piscine, indicate come ‘giochi d’acqua’ e gli accorpamenti tra stabilimenti. Dagli attuali 230 dovrebbero dunque ridursi a regime a un’ottantina. Messe le mani avanti, per così dire, il presidente dei bagnini ipotizza che, «su ottanta siano almeno metà, una quarantina, gli operatori che abbiano interesse a realizzare vasche sulla spiaggia». Sperando di vederne delle belle, di piscine.