Riccione, 4 ottobre 2011 - Gea, una tartaruga Caretta caretta di 85 cm di lunghezza per un peso di 90 Kg, sarà rimessa in libertà domenica alle 11 a Riccione. Sopravvissuta al coma per un grave principio di annegamento, dopo una settimana di terapia intensiva presso l’Aba (Associazione Benessere Animale di Spilamberto) e piu’ di tre mesi di convalescenza all’ospedale delle tartarughe della Fondazione Cetacea, potra’ finalmente tornare nel ‘suo’ Mare Adriatico, dove i biologi ne seguiranno le migrazioni grazie ad un trasmettitore satellitare.

Si tratta di un esemplare femmina molto grande ed in eta’ produttiva, quindi di grandissimo valore biologico: un esemplare del genere e’ in grado di deporre fino a 200 uova in un anno.
Nel giugno scorso Gea era rimasta vittima involontaria di una battuta di pesca con le reti a strascico; trovata al largo di Cesenatico dal motopeschereccio Rimas, era stata portata a riva e affidata alle cure della Fondazione Cetacea di Riccione La tartaruga era in uno stato comatoso per un grave principio di annegamento. Per 7 giorni Gea e’ rimasta tra la vita e la morte. Ora e’ pronta a tornare a casa.

Per le sue grandi dimensioni, Gea sara’ ora di grande aiuto alla ricerca: e’ infatti un esemplare idoneo per l’applicazione di un trasmettitore satellitare, un apparecchio di piccole dimensioni che verra’ applicato sul carapace della tartaruga e che per diversi mesi trasmettera’ la sua posizione nel Mar Mediterraneo, fornendo importanti informazioni sulla temperatura dell’acqua, sulle latitudini in cui Gea si spostera’ e sulle apnee della tartaruga in mare. Con l’arrivo dei primi freddi Gea dovrebbe puntare a sud, verso le spiagge nord-africane per trascorrere l’inverno, per poi tornare in Adriatico il prossimo anno.