Rimini, 15 dicembre 2011 - Rimini, insieme a Bologna, è la città dell'Emilia-Romagna con più operazioni sospettate di infiltrazioni mafiose. Lo rivela l'Unita' di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia vedono le due città in testa alla testa 'classifica' regionale, in base alle segnalazioni fornite da banche, Poste, intermediari.

Il dato emerge dal rapporto sulle mafie in Emilia-Romagna, voluto dall'Assemblea legislativa e realizzato da Libera Informazione, che sara' presentato sabato nella sala Polivalente di viale Aldo Moro 50. In Emilia-Romagna, rileva l'Assemblea in una nota che riporta dati Uif, "le segnalazioni di operazioni sospette sono passate da circa mille nel 2008 a più di tremila nel 2010, ragguagliandosi all'8,6% del dato nazionale. Per quel che riguarda il primo semestre del 2011 si registrano 1.250 segnalazioni sospette". E l'andamento delle segnalazioni nelle province vede nel 2010 al vertice Bologna (21%), poi Rimini (17%), Modena (15%), Reggio Emilia (14%), Parma (10%), Forli'-Cesena (8%), Ferrara (6%), Ravenna (5%), Piacenza (4%).

'Ndrangheta, Camorra e Cosa Nostra investono fiumi di denaro 'sporco' per riciclarlo ed entrare "nell'economia pulita tramite gli appalti pubblici e la partecipazione a diverse opere di carattere privato": professionisti, funzionari, piccoli imprenditori subiscono così  estorsioni, usura, operazioni finanziarie e attivita' commerciali di copertura.

"Dobbiamo conoscere, riflettere, ma anche agire", osserva il presidente Richetti, nell'introduzione al dossier: occorre "mantenere viva e promuovere una cultura della legalità e della responsabilità, stando al fianco di chi crede che onestà e regole siano valori, sempre".