Rimini, 7 maggio 2012 – NOMEN, lupus. ‘Sic’ corre, libero, veloce, inquieto. E’ la storia di un giovane lupo, fra i 2 e i 3 anni, tornato fra i boschi dopo essere stato salvato dalle tormente di febbraio. Lo hanno battezzato ‘Sic’, in ricordo di Marco Simoncelli. E come Marco, ‘Sic’ è divorato dalla febbre di correre. Nemmeno gli esperti immaginavano che un lupo potesse macinare tanta strada in così poco tempo. La liberazione è avvenuta il 19 febbraio, a cavallo fra Marche, Romagna e Toscana. Oggi è già dalle parti di Pontassieve, dopo aver attraversato decine di chilometri di Appennino. I suoi passi sono monitorati, giorno per giorno, da un radiocollare seguito dai tecnici del Parco nazionale Casentinese e non finiscono di sorprendere.

IL DESTINO di Sic sembrava segnato il 14 febbraio scorso. Stremato dalla fame e da quattro metri di neve si lasciò cadere nel giardino di una casa di Novafeltria, nell’alto Riminese. Qui fu preso in consegna dall’ufficio tutela faunistica della Provincia e visitato da cima a fondo. E qui la prima sorpresa: «Era solo affamato, ma in perfetta salute. E’ un caso più unico che raro — spiega Pier Claudio Arrigoni, responsabile del servizio faunistico della Provincia di Rimini — perché di solito recuperiamo esemplari feriti, avvelenati o semplicemente troppo vecchi».

Una peculiarità che ha smosso anche ricercatori dagli Stati Uniti. Sic è un lupo ‘perfetto’, autosufficiente e capace di rivelare informazioni sulla specie altrimenti irraggiungibili. E così dalla direzione Parco nazionale delle foreste Casentinesi arriva un radiocollare capace di monitorare ogni spostamento dell’animale. Sic torna libero nel parco del Sasso Simone e Simoncello. E a quel punto inizia il viaggio.
 

ANZI, per qualche giorno resta in zona, fiuta l’aria. Poi parte. Taglia l’Appennino, attraversa l’asse dell’E45 nei pressi di Pieve Santo Stefano e poi sale verso il Parco del Casentino, fra le foreste del monte Falterone e della Campigna ancora innevate. Lì si ferma un po’, ma l’istinto lo rimette in marcia. Entra nel comune di Poppi, poi in quello di Stia. Non si ferma. Gli impulsi lo rilevano nel territorio di Marradi, poi devia verso occidente, sfiora Dicomano e punta sui boschi che sovrastano Pontassieve. L’ultimo segnale arriva da qui. Ma dove corre Sic?
«Sta cercando — dice Arrigoni — di dar vita al suo branco. di 6-7 individui. Un lupo ha bisogno di uno spazio immenso, parliamo di 10mila ettari almeno. Ce la farà, Sic è decisamente un tipo tosto».

Pier Luigi Martelli