Rimini, 28 giugno 2012 - A 83 ANNI è alla sbarra per stalking. In realtà il persecutore non è lei, ma il suo cagnolino che da anni imperversa nel giardino comune, facendo impazzire la famiglia che vive nella palazzina. Un’esasperazione che alla fine si è concretizzata in una sfilza di esposti finiti sul tavolo della Procura. Risultato, l’anziana signora è stata rinviata a giudizio per un reato che ha commesso il suo cane ma che, per ovvie ragioni, non può salire sul banco degli imputati, e del quale lei è responsabile.
 

TEATRO della persecuzione, uno stabile a due piani nella zona di via Tripoli. Due appartamenti, al piano terra ci sta l’anziana con l’unica compagnia del bastardino di taglia media, sopra la famiglia, padre, madre e due figli. La pensionata vive sola da tempo e ha anche seri problemi di deambulazione. Portare fuori il cane a fare pipì e quant’altro, per lei è un problema e l’unica soluzione è quella di lasciarlo libero a scorrazzare nel giardino comune.

Con tutto quello che ne consegue. Da anni, la famiglia in questione trova cacche dappertutto, per non parlare degli agguati che la bestiola fa ogni volta che qualcuno esce di casa. Nessuno è stato morso, tranne la suocera (da manuale), ma senza grossi danni. Il padre di famiglia ha cercato di arginare i danni, e l’esaurimento nervoso, spedendo esposti a Comune, Ufficio d’Igiene e simili, chiedendo una soluzione. O almeno un aiuto per l’anziana signora con cui alla fine, dopo quasi 9 anni di ringhiate, sono arrivati ai ferri corti. Armata di macchina fotografica e orologio, per anni la famiglia ha immortalato il cagnolino in tutte le sue ‘manifestazioni’, mettendo insieme una vera e propria cronistoria di una persecuzione a quattrozampe.

QUELLA tonnellata di esposti, è arrivata al magistrato che ha messo sotto accusa la padrone del cane addirittura per stalking. Il processo si è aperto proprio in questi giorni, e l’altra mattina ha testimoniato il padre di famiglia, raccontando di essere ormai stremato da quel ‘terremoto’ peloso che abbaia alla luna e ti incantona contro la rete. Non si è costituito parte civile, nè ha chiesto danni, vuole soltanto un po’ di pace. Quanto alla vecchia signora, difesa dall’avvocato Andrea Tura, da qualche settimana si è trasferita dal figlio, con il suo esuberante quattrozampe.
 

Alessandra Nanni