Rimini, 22 luglio 2012 - UN ‘ESERCITO’ di 60 finanzieri, quello che ieri ha battuto centro storico e lungomare in una ‘caccia’ agli evasori che in serata era ancora in corso. La ‘battuta’ continuerà oggi e forse anche domani, ma il primo bilancio stilato ieri pomeriggio alle cinque dalle Fiamme Gialle era tutt’altro che edificante. Su 73 esercizi commerciali controllati, il 70 per cento non era in regola. Niente scontrini e ricevute fiscali. Un’evasione trasversale che non ha risparmiato nessuno. In mezzo ci sono finiti alberghi, boutique, piadinerie e ristoranti. Ieri sera è toccato invece alla Rimini notturna, pub, discoteche e locali vari, anche se la voce della ‘calata’ della Finanza stava già correndo su tutta la riviera riminese.

TRENTA le pattuglie messe in campo, coordinate dal Comando provinciale che sono partite con già la lista dei possibili ‘cattivi’. Gli obiettivi dei finanzieri vengono infatti pianificati in base alle cosiddette ‘analisi di rischio’ e alle segnalazioni di privati cittadini che in questi mesi stanno piovendo sul 117. Telefonate che con la crisi che ci sta mettendo a terra, sono cresciute a dismisura. La maggior parte dei militari che ha operato ieri era naturalmente in borghese per sorprenderli con le mani nel sacco. Si sono piazzati fuori da hotel e negozi e hanno fermato i clienti che uscivano o che avevano appena consumato l’aperitivo al bar. La maggior parte delle persone non è stata in grado di esibire lo scontrino o la ricevuta fiscale, e a quel punto è toccato al barista o all’albergatore fare i ‘conti’ con la Finanza. Di questi, molti se la sono cavata con una sanzione amministrativa per la mancata emissione, altri invece, quelli giudicati ‘a rischio’, verranno invece sottoposti ad accertamenti fiscali più approfonditi e la loro ‘pratica’ potrebbe finire dritta sul tavolo dell’Agenzia delle Entrate, con tutto quello che ne consegue.

NON è il primo ‘controllo a massa’, così come lo chiamano in gergo che viene messo a segno in riviera. Anche se non di queste proporzioni, la Guardia di finanza ne aveva fatto uno l’8 marzo scorso, quando ai militari si erano affiancati anche gli agenti dell’Agenzia delle Entrate. Questi si erano piazzati vicino al registratore di cassa, e in quell’occazione avevano ‘scoperto’ che c’erano state il 50 per cento in più di emissioni di scontrini e di ricevute fiscali rispetto all’anno precedente. Come a Cortina, anche qui avevano finito col gridare ‘al miracolo’.

al.na.