Coriano (Rimini), 13 agosto 2012 - “Vasco Rossi ieri dichiarava 'la cosa peggiore di tutte non è fare ‘esperienze’ con le droghe, pesanti o meno; la cosa peggiore di tutte è che per provare queste “sensazioni” ci si affida a gente senza scrupoli...'. Da queste affermazioni di Vasco Rossi emerge che la ricerca di sensazioni usando droghe, leggere o pesanti non e’ di per se’ pericolosa.


Queste sue dichiarazioni sulla droga rischiano di vanificare il lavoro che ogni giorno le famiglie cercano di fare con i propri figli, supportate anche da migliaia di educatori che operano nel mondo della prevenzione al disagio giovanile, nelle scuole, nei centri di riabilitazione per minori e nelle strutture per il recupero dei tossicodipendenti”. Lo dice la comunità di San Patrignano, in una nota.


“La legalizzazione indiscriminata di droghe leggere e pesanti come la intende Vasco Rossi nei suoi comunicati - si legge - sarebbe devastante e in alcun modo applicabile in nessuno Stato di diritto. Riconoscendo il valore artistico di Vasco Rossi e la sua influenza sul mondo giovanile, saremmo davvero contenti se volesse venire a San Patrignano per conoscere la nostra realtà e le nostre risposte alle problematiche della tossicodipendenza”.

 

 

Vasco replica a Serpelloni su Facebook: "Chi si droga va compreso, non criminalizzato"

‘’Nessuno ha il diritto di drogarsi e nessuno dovrebbe mai farlo. Io non incito certo alla droga, anzi invito chiunque a non farne esperienza e a non bere nemmeno alcool ne’ cominciare a fumare sigarette. Nessun vizio che tolga libertà dando invece dipendenza puo’ essere difeso. Solo ‘’compreso’’ ...e Non criminalizzato!’’ Vasco Rossi continua dalla sua pagina Facebook ad affrontare il tema della dipendenza dalle droghe. Risponde risentito al signor Serpelloni, del Dipartimento politiche antidroga della presidenza del Consiglio, suo interlocutore ‘’questa e’ l’ultima volta che le rispondo e che la nomino. Perche’, a differenza della sua brama di successo e popolarita’, io di successo e di popolarita’ ne ho un sacco cosi’ pieno che proprio non potrei averne di piu’. Lei invece, non come politico ma come tecnico (o meglio: come medico), a quanto pare, ne ha ancora parecchio bisogno’’.


‘’Le faccio notare - continua Vasco - che nessun mio ufficio stampa e nessun mio fantomatico curatore di immagine ha mai contribuito a creare questo mio ‘’consenso’’, perché a farlo sono state e sono ancora soltanto le centinaia di canzoni che scrivo da trent’anni a questa parte, mettendoci sempre dentro l’anima e il corpo, anche! Sono le mie canzoni che hanno toccato il cuore della gente. Se lei si vanta di aver aiutato gente con il suo mestiere, io posso sempre vantarmi di avere aiutato i loro cuori e le loro anime a provare emozioni da brividi e magari a cambiarne l’umore di una giornata nera’’.


E conclude: ‘’Io potrei benissimo, a questo punto della mia vita, evitare di impelagarmi in tematiche cosi impopolari e difficili, ma la questione droga, vista la mia esperienza personale (che - in un periodo della mia vita passata - mi ha visto farne consapevolmente e coscientemente uso), mi sta a cuore e ho deciso di affrontare una difficile battaglia per provare ad apportare un mio piccolo contributo alla lotta necessaria a far uscire la nostra civilta’ da questo buio culturale medioevale e anti-etico, e sono certo che in un futuro non lontano questi anni del proibizionismo verranno ricordati come quelli nei quali venivano incarcerati gli omosessuali, come fossero criminali perversi”.