Rimini, 21 aprile 2013 - LA RIMINI notturna illuminata da torme di lucciole. Lanciano la stagione in anticipo, decine e decine di ragazze, quasi tutte provenienti dall’Est Europa, soprattutto dalla Romania, che hanno invaso da giorni le strade cittadine. L’altra sera ne abbiamo contate una quarantina (poi abbiamo rinunciato) cercando di definire una sorta di mappa della prostituzione del mese di aprile. Alcune, sull’Adriatica a Viserbella ma anche in zona sud, battono anche di giorno, fin dalla tarda mattinata o al primo pomeriggio.

E’ il caso di una vistosa bionda sui trent’anni, che aggancia clienti dalle parti della stazione Agip. E c’è una ragazza in abiti succinti anche in zona Celle. Sono le 22 di giovedì. Cerchiamo di ottenere più informazioni possibili, senza rivelare di essere giornalisti.
«Vengo dall’Ungheria, ho vent’anni, sono a Rimini da poco, chiedo 50 euro in auto, 80 in casa, qui vicino». Via Principe Amedeo: due ragazze lavorano fianco a fianco. «Siamo cecoslovacche, 30 in auto, 50 in casa». Deflilata, una mora sui 40 legge un libro sotto un lampione. «E’ un romanzo giallo, i classici li ho già letti a scuola, sono russa, 30 in auto, 50 a casa mia, qui dietro».
 

Siamo giornalisti, le va una intervista?
«No grazie, l’ho già data 15 anni fa».
Da poco a Rimini?
«No, da molti anni».
 

Bellariva, ore 22,10. Subito dopo piazzale Gondar due romene sui trentanni, more, di bell’aspetto. «Niente in auto, lavoriamo solo in casa, qui vicino a 50 euro».
Conversazioni e tratattative si svolgono di fronte a turisti, commercianti, passanti, ragazzini e famiglie con bambini a passeggio. «Vengo dalla Bulgaria, sono qui da poco», sorride una 25enne in giubbino di pelle rosa.
 

Arriviamo a Miramare. Il numero delle passeggiatrici aumenta a vista d’occhio. Ce n’è una (o in molti casi due) ogni 40-50 metri. «Vengo dalla Romania, ho 20 anni, sono qui da poco».
Fa una certa impressione vedere ragazze così giovani, e dai visi spesso ‘acqua e sapone’, praticare il mestiere più antico del mondo. Tra di loro ci sono anche delle studentesse, che in questo modo si pagano le rette universitarie nei loro paesi.
Ogni tanto transitano le auto di polizia, carabinieri e agenti municipali. Qualche controllo alle ragazze... Come vuotare l’oceano col classico cucchiaino.
«Io sono romena, a Rimini ci sto da due mesi, ho 27 anni, faccio 50 a casa, ma abito a Viserba».
Perché così lontano?
«Non ho trovato in questa zona, per adesso».
Salutiamo.
 

Miramare, ore 22,25, traversa di via Bevilacqua: altra ragazza romena, ci spiega, 23 anni. Poco più in là un’altra, bellissima: «Ho 27 anni, vengo dalla Romania, lavoro solo in macchina, 50 euro. Non ho la casa, l’ho persa pochi giorni fa, abito in albergo”.
Da quanto è a Rimini?
«Da sei anni».
Fidanzata?
«Nooo! E chi mi prende?»
 

Due bionde sotto un lampione, lì vicino. Rotatoria su via Caduti di Vittorio Veneto. Altre due bionde con tacchi a spillo e vestitini neri di pelle.
Qualcuno vi vorrebbe tassare, lo sapete?
«Ma è vero?», dicono.
Stessa ‘rivelazione’ a un’altra ragazza, romena: «Tassare? Ma di quanto?» (va sul pratico).
Proseguiamo verso il Marano - Riccione. Cresce ancora la densità di lucciole. Anita, bulgara, 25 anni: «Sono qui da poco, resto tutta l’estate». Ritorniamo verso nord, passando per la Statale 16. Qui la densità (sono le 23,10) sembra più bassa. Ma forse le ragazze sono solo occupate coi clienti. Concludiamo il tour in zona Gros: pochi trans, 5 o 6, non tutti così femminili. Sono ben lontani i tempi in cui per le lucciole «non c’era partita».

Mario Gradara