Rimini, 2 luglio 2013 - E’ originaria del Riminese Marta Forlani, 50 anni, la donna uccisa dall’ex marito Michele Bambino, 59 anni, con un colpo di pistola a Bra, in provincia di Cuneo. La sorella Marina Forlani, assieme alla figlia Francesca (nipote della donna assassinata) gestisce la gelateria ‘La golosa’ nel centro di Secchiano, frazione di Novafeltria.

La famiglia prima viveva a Pennabilli e da poco tempo risiede a Secchiano. La signora Marina ha appreso la notizia nella stessa giornata di domenica, ha chiuso il locale in fretta e furia (da ieri c’era il cartello chiuso per lutto) ed è corsa a Bra. Sconvolta tutta la vallata, la famiglia di Marina ha vissuto anche a Pennabilli, per la tragica notizia dell’uccisione della sorella Marta. La donna era nel giardino di casa con diversi amici per una grigliata ma la domenica si è trasformata in tragedia.


La coppia, che ha due figlie, si era separata alcuni anni fa ma aveva continuato a vivere vicino. Una separazione che non era stata particolarmente traumatica ma nemmeno indolore, come quasi tutte le separazioni. Domenica, secondo quanto emerge dalle testimonianze raccolte dagli amici presenti all’omicidio, l’uomo intendeva recarsi in garage dove aveva un suo mezzo e alla risposta negativa della moglie si sarebbe scatenata la furia: prima un pugno alla donna poi il ritorno armato di una Beretta 9x21.

I colpi esplosi non hanno lasciato scampo a Marta e quando i soccorritori sono arrivati non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. L’arma non era detenuta regolarmente, come non lo era la Smith &Wesson che Bambino si era portato sotto la giacca qualche anno fa, nell’ufficio dell’avvocato, dove aveva minacciato la moglie.

I carabinieri erano stati immediatamente chiamati dal legale che aveva notato un rigonfiamento sotto la giacca dell’uomo: l’arma era stata sequestrata ma Bambino, che evidentemente aveva i canali giusti, si era procurato un’altra micidiale pistola. Bambino, dopo l’omicidio, si è allontanato dal giardino ma non è andato molto lontano: si è rifugiato nella casa del fratello che si trova a poca distanza da quella dell’ex moglie.

Avrebbe cercato di nascondere la macchina che è però stata notata da più persone che non hanno esitato a fornire tutte le indicazioni ai carabinieri che si sono recati nell’abitazione dove si era rifugiato e lo hanno arrestato. L’uomo non ha opposto resistenza, ma si è chiuso nel silenzio. Non sono quindi al momento chiare le ragioni del terribile omicidio. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Bra.
 

Monica Raschi
Rita Celli