Rimini, 6 febbraio 2014 - E’ FISSATA per martedì prossimo al tribunale di Rimini l’udienza riguardante la richiesta di fallimento nei confronti della clinica Dental&Beauty center, accusata dai pazienti di averli lasciati con lavori odontoiatrici appena abbozzati o rimasti a metà. Ciò nonostate avessero già pagato per intero i rispettivi trattamenti, dopo aver concordato coi responsabili forti sconti in cambio del saldo anticipato. Sarebbero parecchie decine le vittime.
Ad aver portato in tribunale la clinica Dental&Beauty center è una grossa società nazionale del settore, con la quale sino a un paio di anni addietro la clinica riminese aveva un rapporto di franchising. Rapporto interrotto dalla casa madre dopo che, segnalano i legali, questa si era accorta che «molte cose non andavano».
Tra le parti è da tempo in atto un contenzioso giudiziario. «Ci sono trattative di cessione della Dental prima di martedì per evitare il fallimento — spiega il difensore dell’amministratore unico, Alessandra Bersan —. Si tratta per il subentro che comprenda la situazione debitoria». Il caso è esploso dopo che, l’altra mattina, decine di pazienti della clinica si sono ritrovati in via della Repubblica, per chiedere spiegazioni ai responsabili. Un incontro molto affollato, cui sono state ‘invitate’ anche le forze dell’ordine. L’accusa mossa dai pazienti è di essere stati abbandonati con interventi appena avviati o mai completati. «Dopo gli articoli di stampa diverse persone si stanno rivolgendo a noi per chiederci tutela legale — spiegano dalla Lega Consumatori Acli Rimini —. Una nostra assistita, che ha speso 15mila euro, tutto quello che aveva, per rifarsi la bocca, non ha più neanche i soldi per il bus. E l’intervento non è stato fatto. Ha forti dolori. lo stesso per un altro signore, con lavori iniziati e rimasti sospesi. Attendiamo la decisione del tribunale. Poi valuteremo se intraprendere solo azioni civili o anche penali o di class action». «Io e mia madre — racconta Fabio Fiorani — abbiamo speso 3.200 euro per lavori mai finiti. Ci risulta che qualcuno abbia pagato anche 20-30mila euro». L’Ausl il 31 gennaio, dopo aver ricevuto una lettera di dimissioni dal direttore sanitario della Dental&Beauty, Pier Paolo Varo, ha diffidato la clinica ad operare. Invitando il Comune a chiedere revoca dell’autorizzazione.
Mario Gradara
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