Lo stabilimento Spiaggia 47 di Bellaria ha conseguito – a quanto risulta primo nel Comune di Bellaria Igea Marina – la certificazione di qualità Iso 13009 rilasciata dall’Istituto Giordano. "Ciò a testimonianza di un percorso che punta all’accrescimento della qualità globale dell’offerta turistica – spiegano i titolari Andrea Bottelli e Salvatore Caci – anche in funzione delle prossime aste per l’assegnazione delle concessioni balneari". Ovvero? "Com’è noto ancora mancano i decreti attuativi sulle modalità con cui saranno assegnati le nuove concessioni – affermano gli operatori balneari – ma da sempre si è detto che professionalità e qualità dei servizi sono elementi che saranno tenuti in particolare considerazione nell’assegnazione dei punteggi delle graduatorie. Per questo ci siamo mossi in questa direzione. Siamo di origini milanesi, a Bellaria Igea Marina da tredici stagioni, prima eravamo a Cervia. Qualcuno in altre località della riviera ha già ottenuto certificazione analoga alla nostra. A quanto ci risulta, la cooperativa bagnini locale ha effettuato delle verifiche in questa direzione, ma al momento non si è concretizzato. Diciamo che il nostro vuole essere, per la città, una sorta di apripista, un progetto pilota".
Andrea Bottelli e Salvatore Caci sono concessionari della spiaggia 47 dal 2010, dopo altri quindici anni di concessione di un altro stabilimento a Cervia.
Non servono presentazioni per l’istituto Giordano, ente riconosciuto a livello nazionale, con sede a Bellaria Igea Marina. Quanto alla certificazione di qualità che gli operatori di origine lombarda hanno ottenuto, rigurda tutti i servizi offerti offerti dallo stabilimento: attrezzatura, salvamento, sicurezza generale, accessibilità, accoglienza, protocolli di pulizia, conformità dei giochi, gestione prenotazioni, sicurezza generale per gli eventuali rischi ecc. Servizi che debbono rispondere ai requisiti della normativa internazionale Uni Iso 13009". Come si legge dal certificato è un a certificazione del "sistema di gestione spiaggia". Quella dei due ’bagnini milanesi’ - anche ieri come tanti colleghi impegnati a ripristinare lo stabilimento dopo la burrasca - è una scelta di vita che risale alla fine del secolo scorso.