A Natale senza presepe di sabbia

Gli organizzatori alzano bandiera bianca: "Covid, caro energia e guerra, farlo era troppo rischioso"

Migration

E’ una istituzione, ma il Covid, il caro energia, la guerra e le sue conseguenze hanno infine abbattuto anche una icona del Natale riminese: il presepe di sabbia in zona porto. "Non lo realizzeremo" spiega Gilberto Montebelli organizzatore della storica installazione. Nonostante i dati turistici inaspettati in autunno, complice l’estate senza fine, gli organizzatori non si sono fatti prendere dall’entusiasmo valutando le incognite in vista del Natale. "Lo scorso anno è andata male - continua Montebelli -. Quando è stato introdotto il super greenpass le presenze si sono ridotte al minimo. Quello del presepe di sabbia è un evento privato che ricade unicamente sulle spalle di chi lo organizza. Quest’anno abbiamo valutato essere troppo alti i rischi per procedere". Montebelli mette nella lista il Covid, le cui conseguenze nel periodo di fine anno sono tutte da valutare. Poi c’è il caro energia. Il conto energetico non incideva in modo eccessivo sulle spese, "ma già passare da 2.500 euro a 7mila ipotetici sarebbe un problema". Poi c’è la guerra che non sembra volere terminare, con le implicazioni che sta producendo, e l’inflazione che galoppa. "E’ difficile trovare sponsor" e le prenotazioni dei gruppi latitano. Dunque meglio rimandare l’appuntamento al 2023, in attesa di tempi migliori. Per conoscere il futuro del Villaggio di Natale in piazzale Fellini, e della pista di pattinaggio, si attendono novità dal Comune nei prossimi giorni.

a.ol.