A pranzo e a cena solo in quattro "Basta, non si può lavorare così"

L’ira dei ristoratori per le norme applicate dal ministero della Salute anche in zona bianca "Qui ci cambiano le carte in tavola dall’ora di pranzo all’ora di cena, siamo ormai alla follia"

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di Mario Gradara

Niente tavolate ’no-limits’, neppure in zona bianca. Resta il tetto di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Il chiarimento - last second, o tardivo, fate voi - viene dal ministero della Salute, che precisa le linee guida per il ristorante e definisce meglio le direttive: "Non più di quattro allo stesso tavolo sia in zona gialla che bianca, eccetto conviventi". Precisazione dopo giorni confusi sulla ’interpretazione autentica’. Inizialmente sembrava che in zona bianca il ’limite del poker’ cadesse, anche per aiutare il turismo che boccheggia. "Siamo alla follia – sbotta Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty abbiamo già preso le prenotazioni in base alla versione più ’libera’, che circolava. Qui ci cambiano le carte in tavola dall’ora di pranzo all’ora di cena. Governanti indecisi a tutto, tranne che ad ammazzare l’economia, il loro vero obiettivo. L’unica certezza che abbiamo: sono degli incompetenti. Ormai le vaccinazioni avanzano, i contagi calano, che senso ha mantenere questa limitazione? O quella del coprifuoco?". "Questo continuo cambiare le carte in tavola – fa eco l’assessore alle Attività economiche, Jamil Sadegholvaad –, queste interpretazioni dell’ultimo secondo a stagione già cominciata, rendono sempre più impossibile ogni pianificazione per migliaia di attività economiche e pubblici esercizi in Riviera. Come si fa a organizzare, ad assumere personale, con regole che cambiano ogni giorno e che modificano sensibilmente l’impianto del giorno prima? Come si fa a lasciare brancolare nel buio le categorie economiche, e poi precisare a cose fatte? Non ci siamo". "Gran confusione sul divieto di pranzare o cenare in più di quattro se non conviventi rimane valido in zona gialla, mentre per tutti gli altri rimangono valide le prescrizioni precedenti – attacca Gianni Indino, Confcommercio –. Fino a lunedì pomeriggio non eravamo in grado di dare indicazioni certe aI nostri associati che le chiedevano. Sono stati avvisati da una mail lunedì sera". Concorda o no col ’limite del poker’? "Da mesi diciamo che va tolto, visto il calo dei contagi sarebbe opportuno avere più coraggio, che non c’è". "Passano i mesi ma non la confusione – dice Gaetano Callà, presidente Fipe Confcommercio –. La decisione, incomprensibile e penalizzante, andava resa pubblica giorni fa e non a 3 ore dall’inizio del servizio serale. Siamo alle comiche". "In tutte le guerre, e questa è una guerra – aggiunge Richard Di Angelo, titolare del Rose & Crown – servono buoni generali, per vincerla, e avere meno morti. Noi evidentemente non li abbiamo. Ora dobbiamo riorganizzare i nostri locali da capo un’altra volta. Solo chi ha lavorato nel nostro settore può capire quale tipo i difficoltà ci pongono in maniera gratuita, incomprensibile e ingiustificabile. L’organizzazione interna degli spazi, l’assunzione di più o meno personale a seconda delle necessità determinate dai distanziamenti: tutto da rifare nel giro di qualche ora. Mi auguro che, in vista dell’estate, il limite delle quattro persone per tavolo venga rimosso".