Guerra Ucraina, la Scm di Rimini: "A rischio 18 milioni di ordini da Mosca e Kiev"

L’amministratore Marco Mancini: "La guerra ha bloccato tutto, siamo preoccupati per i 40 lavoratori della nostra filiale"

Marco Mancini, diventato da poco il nuovo amministratore delegato del gruppo Scm

Marco Mancini, diventato da poco il nuovo amministratore delegato del gruppo Scm

Rimini, 2 marzo 2022 - La guerra in Ucraina "ha bloccato tutto". Le ripercussioni economiche del conflitto spaventano il gruppo Scm. L’industria riminese proprio a Mosca doveva inaugurare il suo nuovo stabilimento a maggio. "Nessuno poteva immaginare che le tensioni tra Russia e Ucraina potessero degenerare in un conflitto – ammette Marco Mancini, l’amministratore delegato del gruppo – Siamo preoccupati, molto preoccupati. Per i nostri dipendenti che lavorano in Russia, prima di tutto, e naturalmente per le gravi conseguenze che il conflitto porta con sé".

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Quanto pesa il mercato russo per il gruppo Scm?

"Negli ultimi anni il nostro fatturato medio in Russia e Ucraina è stato di circa 35 milioni di euro. Ma per quest’anno avevamo già ricevuto ordini per 18 milioni di euro. Per alcuni macchinari era prevista la consegna ad aprile. Dico era perché a questo punto non sappiamo nemmeno noi cosa accadrà, se gli ordini verranno confermati e se, nel caso, ci saranno eventuali problemi con le consegne".

Negli ultimi anni l’espansione di Scm in Russia è stata notevole: la guerra rischia di causare un brusco stop allo sviluppo del mercato di Mosca e dintorni?

"E’ quello che temiamo. Le condizioni oggettivamente sono diventate molto sfavorevoli, dopo lo scoppio della guerra. Noi sulla Russia abbiamo investito parecchio. Abbiamo 40 dipendenti che lavorano nella filiale di Mosca. E a maggio, come anticipato, avremmo dovuto inaugurare il nostro nuovo stabilimento nella capitale russa".

Un investimento importante.

"Decisamente. Abbiamo acquistato la sede della nostra filiale, dove prima eravamo in affitto, e poi l’abbiamo completamente risistemata e ampliata. Si tratta di uno stabilimento di circa 5mila metri quadrati che abbiamo adibito a technology center e polo logistico, e qui sono presenti anche i nostri uffici".

L’inagurazione dovrà attendere.

"Vedremo. Oggi non ci sarebbero le condizioni. Ma noi ci auguriamo, per il bene di tutti, che il conflitto termini al più presto e che si ritrovi la via del dialogo".

ma.spa.