
"Per troppo tempo la politica ha rincorso le emergenze. Ora servono visione, ascolto, coraggio. È il momento di dare spazio...
"Per troppo tempo la politica ha rincorso le emergenze. Ora servono visione, ascolto, coraggio. È il momento di dare spazio alle idee e alle persone". Cristina Belletti è la nuova segretaria del Pd di Bellaria Igea Marina. Eletta all’unanimità al congresso cittadino, prende il testimone da Nerio Zanzini, a cui ha rivolto parole di stima per "aver guidato il partito in una fase di ricostruzione e radicamento".
Belletti già nel 2010 tentò la corsa alla segreteria, mancandola di un solo voto. Ora è al timone con una nuova consapevolezza e con l’ambizione di "costruire un ponte tra generazioni" e restituire centralità politica al Pd bellariese dopo tanti anni difficili. "Le sconfitte elettorali ci hanno insegnato che non avevamo letto il territorio nel modo giusto – dice la nuova segretaria dem – Ora abbiamo una squadra coesa, rinnovata, e tanti giovani". Il centrodestra a Bellaria governa dal 2009 e alle elezioni di un anno fa Filipppo Giorgetti ha centrato il bis lasciano le briciole al centrosinistra. "Non ci interessa rincorrere chi è al potere. A noi – dice Belletti – interessa costruire per i cittadini un progetto alternativo, serio e di lungo respiro. Non una visione a breve termine, ma un percorso di crescita collettiva". Un esempio? "La scuola media Panzini, costruita quando i numeri non lo giustificavano ma con l’ambizione di durare, fu una lungimirante idea della sinistra di ieri. Non a caso l’istituto è ancora oggi un punto di riferimento educativo per centinaia di giovani". Centrale per Belletti è il concetto di partecipazione. "Vogliamo dialogare con i quartieri - racconta - raccogliere le istanze della comunità. Sulla strada di Gronda, ad esempio, sarà interessante ascoltare i cittadini della zona Valletta. Quell’area cambierà volto, perciò serve un confronto vero con chi la vive ogni giorno". E sul tema dell’identità del Pd, Belletti è chiara: "È importante, certo. Ma non deve diventare ostacolo all’unità. Uniti si vince: lo abbiamo detto e vogliamo dimostrarlo ancora. Con umiltà, ma anche con fermezza".
Aldo Di Tommaso