Aborto, via libera in Commissione

Approvato dopo tre giorni di confronto il progetto di legge che ora approderà in Consiglio grande e generale

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Dopo tre giorni di confronto intenso, e a tratti acceso, in Commissione Sanità è stato approvato il progetto di legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. Il voto finale della norma, che introduce l’interruzione di gravidanza nella Repubblica di San Marino e depenalizza l’aborto, rispecchia le posizioni diversificate, al di là dell’appartenenza di coalizione e degli stessi partiti, emerse nel dibattito: 10 i voti a favore, 2 contrari, 3 astenuti e 2 non votanti. Non si arriva a un accordo per indicare un relatore unico al provvedimento: per la maggioranza è nominato Manuel Ciavatta, del Pdcs, mentre per l’opposizione Guerrino Zanotti, di Libera. Uno dei temi più discussi in Commissione è stato il ricorso obbligatorio al consultorio per accedere all’aborto. Sul tavolo anche l’accesso agevolato ai metodi contraccettivi che include un’aliquota ridotta sulle importazioni di contraccettivi, con un emendamento presentato da Rete. Inoltre si prevede l’accessibilità della pillola del giorno dopo anche senza ricetta medica, gratuitamente per le minorenni in Consultorio o pronto soccorso, e a pagamento per le maggiorenni.

Il consigliere Farinelli, di Repubblica Futura, in aula fa notare che se l’obiettivo è evitare gravidanze indesiderate, non è giustificabile la distizione a pagamento per le maggiorenni e gratuità per le minori. Dopo un breve confronto tra i gruppi, viene condiviso da tutti un emendamento comune che riprende l’emendamento di Rete e le osservazioni presentate. Emendamento che viene accolto all’unanimità.

Viene poi elaborata una sintesi dei diversi emendamenti presentati in tema di tutela della privacy della donna che richiede l’Interruzione volontaria di gravidanza da parte di Rete, Rf e Libera. I tre gruppi dichiarano di essere giunti a una buona mediazione che riesce a rafforzare la tutela della privacy, in cui si prevede, tra l’altro, il divieto di divulgazione dei dati della paziente. Infine ritirano i propri emendamenti, e quello riformulato in maniera condivisa è accolto. Ora la legge, rivista con oltre un centinaio di emendamenti presentati dalle forze politiche, alcuni accolti altri no, è pronta a varcare le porte di Palazzo Pubblico per essere discussa in Consiglio grande e generale.