Rimini, abusi sessuali sulla figlia di 12 anni: professionista alla sbarra

L’uomo è a processo per violenza sessuale nei confronti della compagna e della ragazzina. Il 47enne ha rigettato tutte le accuse. Il giudice ha dichiarato la minore incapace di testiomoniare

L’uomo è accusato di avere obbligato la moglie a un rapporto e aver palpeggiato la piccola

L’uomo è accusato di avere obbligato la moglie a un rapporto e aver palpeggiato la piccola

Rimini, 23 settembre 2022 - E’ accusato di aver commesso abusi sessuali sia sulla moglie che sulla figlia di 12 anni: la prima, stando alla denuncia presentata ai carabinieri, sarebbe stata obbligata ad avere un rapporto contro la sua volontà, la seconda palpeggiata nelle parti intime. Ieri mattina, davanti ai giudici del Collegio di Rimini, il perito nominato dal tribunale ha dichiarato la minore incapace di testimoniare: pur essendo perfettamente in grado di distinguere la realtà dalla finzione, la ricostruzione dei fatti della piccola potrebbe infatti essere condizionata dalla sua emotività. E’ stata aggiornata al 18 novembre prossimo l’udienza che vede alla sbarra un professionista di 47 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Cincioni, per il quale sono stati ipotizzati i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata. L’uomo, che al momento si trova ai domiciliari ed ha sempre respinto le accuse a suo carico, era stato arrestato dai militari dell’Arma nel novembre scorso, a seguito di una denuncia presentata dalla moglie.

Quest’ultima alla fine aveva trovato il coraggio di bussare alla porta dei carabinieri per raccontare la sua versione dei fatti e mettere quindi fine al suo supplizio. La denuncia aveva permesso agli inquirenti di fare luce sul calvario, fatto di botte, minacce e vessazioni, che la donna, insieme ai figli minorenni, sarebbe stata costretta a subire per anni e anni, dal 2009 fino ad arrivare al 2021, anche dopo che la famiglia aveva deciso di trasferirsi nel Riminese da un’altra Regione. Nella denuncia presentata ai carabinieri, la donna aveva dipinto uno scenario da incubo, nel quale umiliazioni e maltrattamenti erano quasi all’ordine del giorno. La prima a farne le spese era proprio lei, costretta per anni a subire in silenzio le angherie di quello che nei suoi racconti veniva descritto come un vero e proprio padre-padrone, ma anche i figli della coppia, una femmina e un maschio, costretti dal suo comportamento autoritario a vivere in un clima di costante soggezione e paura.

La moglie , dal canto suo, sarebbe stata sottoposta a insulti e minacce quasi quotidiane, innescata dal minimo pretesto, che lei aveva sempre cercato di sopportare, forse per timore di ritorsioni ancora più pesanti. Un supplizio reso ancora più orribile dal presunto abuso sulla figlia di 12 anni. La donna si è costituita parte civile nel procedimento ed è rappresentata dall’avvocato Veronica Magnani del foro di Rimini. Nell’udienza svoltasi ieri mattina davanti al tribunale in composizione collegiale, sono stati sentiti alcuni testimoni della difesa. L’imputato, dal canto suo, ha respinto con forza le accuse che gli sono state mosse

l.m.