Brutta disavventura per un giovane dipendente di uno stabilimento balneare di Riccione, che ha raccontato di essere stato accerchiato e preso a bottigliate in testa da un branco di ragazzi nordafricani, fuori da un locale di Misano. A raccontare la storia, condividendola anche sulle pagine di Facebook, è stato il suo datore di lavoro, in un post che ha riacceso il dibattito sul tema della sicurezza in Riviera. "Il ragazzo, che ha 19 anni e lavora come bagnino, mercoledì sera ha partecipato in compagnia di amici ad una festa privata che si teneva in un locale di Misano – spiega l’imprenditore – A un tratto, sulla pista da ballo, è nata una discussione con un gruppo di giovani magrebini. Le due comitive si sono pungolate per un po’, fino a quando non sono state separate dagli addetti alla sicurezza. La cosa sembrava finita lì. Verso l’1.30, tuttavia, il ragazzo è uscito dal locale per tornare a casa. A quel punto si è ritrovato letteralmente accerchiato dal branco. Sarebbe potuta finire anche peggio, se non fossero intervenuti i suoi amici. Uno degli aggressori è comunque riuscito a colpire con una bottiglia di vetro in testa. La ferita per fortuna non è di quelle profonde, e infatti il ragazzo non è andato nemmeno in pronto soccorso a farsi medicare. Gli abbiamo dato un giorno di permesso e tornerà al lavoro quando si sarà ripreso del tutto. Una cosa è certa: non è possibile che i nostri giovani – indipendentemente dal fatto che siano residenti oppure turisti – debbano avere paura ad uscire fuori la sera. Non è questo che vogliamo per la nostra Riviera".
Qualcuno, di fronte alla scena dell’aggressione, ha pensato bene di allertare i carabinieri della stazione di Misano, segnalando una rissa tra giovani. Quando i militari sono arrivati sul posto, però, i due gruppi si erano già allontanati. Fino al tardo pomeriggio di ieri non erano state presentate denunce per il fatto.