Accoltellamento Rimini, bimbo di 6 anni fuori pericolo. "Sveglio e risponde ai genitori"

Lo fa sapere l'ospedale di Rimini. Il somalo di 26 anni fermato dopo la folle aggressione è accusato di tentato omicidio, lesioni e tentata rapina. Ha ferito anche altre quattro donne, una è stata dimessa. Il sindaco: "Perché era libero?"

Gli investigatori al lavoro e Somane Duula, 26 anni

Gli investigatori al lavoro e Somane Duula, 26 anni

Rimini, 12 settembre 2021 - E' fuori pericolo e risponde ai genitori il bambino di 6 anni, originario del Bangladesh, accoltellato alla gola ieri sera da Somane Duula, un uomo di 26 anni di origine somala sul lungomare viale Regina Margherita di Rimini (VIDEO). Il piccolo "è attualmente ricoverato in terapia intensiva, la tac di controllo e l'esame clinico non hanno mostrato danni neurologici, è sveglio e risponde ai genitori". A dirlo Francesca Raggi, direttore di presidio dell'ospedale Infermi di Rimini. "La prognosi rimane riservata per le prossime 24 ore", aggiunge.

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In mattinata il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che era rimasto in ospedale per buona parte della nottata assieme al suo vice, aveva anticipato buone notizie: "L'équipe medica dell'ospedale Infermi ha svolto stanotte sul bimbo un'operazione molto delicata, che si è conclusa positivamente. Al momento le indagini diagnostiche escluderebbero danni ulteriori".

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Il bimbo ferito alla gola

Il bimbo di origine bangladese è stato operato nella notte all'Ospedale Infermi: un delicato intervento chirurgico per la ricostruzione della carotide, seriamente danneggiata dal fendente lanciato dal 26enne. Ora è ricoverato in Rianimazione e rimane in prognosi riservata ma non sarebbe più in pericolo di vita.

"L'abbiamo riattaccata", ha detto oggi Salvatore Tarantini, a capo dell'equipe di chirurgia vascolare dell'ospedale Infermi di Rimini. "Il bambino sta bene - spiega ai cronisti - ma la prognosi la sciogliamo domani perche' è un intervento delicatissimo: la carotide porta sangue al cervello. Avevamo paura che ci fossero stati danni cerebrali, la tac lo ha escluso e anche la clinica sembra averlo escluso. Lui sta benino, risponde agli stimoli", sottolinea. 

Il bilancio del tragico 11 settembre di Rimini (foto) è di 5 persone ferite tra cui il bambino, figlio di una coppia originaria del Bangladesh che domattina avrebbe avuto il suo primo giorno di scuola. La folla violenza si è consumata nella giornata del ricordo della tragedia negli Usa a Miramare. Al bambino, che ha avuto la sfortuna di trovarsi sulla strada dell’aggressore, il 26enne ha reciso la giugulare con un fendente. "Una famiglia che vive ore drammatiche per il figlio, fatta di persone di grande dignità - ha detto Jamil Sadegholvaad, assessore comunale di Rimini -. Una storia di integrazione riuscita".

Chi è il somalo

Somane Duula, 26 anni, è in Italia da due mesi: attualmente è ospitato dalla Croce Rossa di Riccione. Pima aveva vissuto per alcuni periodi in Europa, in Svezia, Danimarca, Germania e Olanda per richiedere lo status di rifugiato. "Il suo agire non è da collegarsi in alcun modo ad ambienti terroristici", assicurano gli investigatori, anche per fugare il panico che ieri si era diffuso in città, peraltro in una data significativa nella storia del terrorismo internazionale. Per la polizia, invece, il giovane era probabilmente sotto gli effetti di alcol o droga. 

Duula si trova ora in carcere e dovrà rispondere delle accuse di tentato omicidio, lesioni e tentata rapina. Nei prossimi giorni, probabilmente domani, verrà sentito nell'interrogatorio di garanzia dal gip. Domani si riunirà anche il comitato per l'ordine e la sicurezza, alla presenza della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese.

Chi sono le altre ferite

Oltre al piccolo bengalese, sono tutte donne le altre 4 persone ferite dal somalo. Per prima cosa, l'uomo ha accoltellato al volto e alla gola le due controllore sull'autobus che lavorano per conto dell'azienda di trasporti Start Romagna: trasportate al Bufalini di Cesena, la più grave impiegherà due mesi per guarire, l'altra 10 giorni.

Ieri sono state "prese in carico presso l'ospedale Bufalini di Cesena: una con lesioni multiple superficiali è stata già dimessa, la seconda è ancora ricoverata in chirurgia d'urgenza con una prognosi di 60 giorni", ha detto sempre Francesca Raggi.

Poi, minacciando l'autista, ha costretto il mezzo a fermarsi ed è scappato in una traversa vicino alla stazione di Miramare, dove ha colpito una ragazza residente a Pesaro e una pensionata di 77 anni, all'altezza del lungomare Regina Elena. Puntando la lama alla gola di chi intralciava la sua fuga, con la polizia addosso, il somalo ha tentato anche di rubare un cellulare dall'auto parcheggiata di un automobilista che si è barricato all'interno, bloccando con la sicura l'abitacolo del veicolo.

Il sindaco Gnassi: "Perché era libero?"

Il padre del bimbo di 6 anni accoltellato ieri pomeriggio a Rimini "ha parlato del gesto improvviso di un folle. Gli inquirenti al momento confermano l'atto folle e improvviso e uno stato di alterazione del soggetto arrestato": spiega il il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi che è rimasto tutta notte in ospedale con i genitori del bambino. "Perché una persona che aveva già dato segni di violenza e di alterazione girava liberamente? Sono stati sottovalutati i segnali precedenti?", sono le domande che si pone oggi il sindaco.

Secondo la ricostruzione di Gnassi il 26enne "è un richiedente asilo, ospitato alla Caritas di Riccione che, salito sul bus in direzione Rimini, nei pressi del Talassoterapico al confine tra i 2 Comuni, ha colpito prima le controllore - ha ricostruito il sindaco - poi scappando ha colpito ancora altre persone. Tra queste il bimbo, operato nella notte". 

In ospedale "abbiamo trovato una famiglia sotto choc ma che con grande dignità e compostezza ha atteso in quelle drammatiche ore. Il padre lavora in una importante azienda del Riminese e i 3 figli sono nati tutti qui". "Nella notte ci siamo attivati con il datore di lavoro del padre del piccolo, Maurizio Focchi, e con i servizi sociali del comune di residenza per prestare totale sostegno, solidale e pratico, alla famiglia. Il padre Sunny - ha concluso Gnassi - ha voluto ringraziare medici, poliziotti, Dio, tutti coloro i quali si sono stretti intorno in quei momenti durissimi. Sempre con grande dignità. "Per il responsabile di tale violenza non si deve chiedere altro che il massimo rigore: non ci può essere alcuna giustificazione o attenuante per quanto fatto. Le leggi esistono e vanno applicate. Non voglio neanche commentare la, purtroppo, quasi fisiologica speculazione politica, in vista delle elezioni, da parte di personaggi che si buttano su questi fatti con la velocità degli avvoltoi".

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La tragica cronaca della follia 

Il pomeriggio di terrore a Miramare è iniziato sul bus della linea 11. Somane Duula, somalo, viaggia con gli altri passeggeri ma all'altezza di Rimini terme due controllori donna gli chiedono il biglietto. Lui non ci pensa due volte e tira fuori il coltello col quale aggredisce le due donne davanti ai passeggeri che fanno scattare immediatamente l'allarme. Da qui la folle fuga dell'uomo che dopo aver tentato di rapinare due automobilisti per fuggire al volante di una macchina si trasforma in una furia feroce. E' qui, lungo la strada che ferisce altre tre persone: tra queste anche il bambino di soli sei anni. Non ha pietà nemmeno per quel piccolo al quale recide la giugulare. Da qui i soccorsi: le ambulanze arrivano a sirene spiegate e le due donne controllori vengono portate a Cesena.

La caccia all'uomo e l'arresto

Intanto scatta la caccia all'uomo che viene trovato e bloccato sul Metromare: qui viene arrestato. Il pm Davide Ercolani ha subito disposto il fermo dell’accoltellatore. Tuttora in corso le indagini  della Polizia, che ha impiegato anche la Scientifica per i rilievi sul bus. Si vuole capire il movente di tanta violenza, se sia trattato di un gesto di follia o se invece c’è qualcosa di più dietro. Ieri era l’11 settembre, e gli investigatori al momento non escludono alcuna pista, nemmeno quello del terrorismo. Qualche risposta potrebbe arrivare dalle perquisizioni a casa del somalo, che aveva chiesto da alcuni mesi lo status di rifugiato ed era attualmente ospitato in una struttura della Croce rossa. Viene descritto come una persona che aveva già manifestato un carattere aggressivo e violento. Non sembrava né drogato né ubriaco ieri quando è stato arrestato, ma non si esclude che fosse sotto l’effetto di sostanze.

Bonaccini: "Episodio di una gravità inaudita"

"Quanto accaduto a Rimini è di una gravità inaudita. Siamo vicini alle persona ferite a Rimini, fra cui un bambino. Prima di ogni altra cosa, il pensiero va a loro e ai loro cari. Grazie alle forze dell'ordine per il pronto intervento che ha portato al fermo dell'aggressore". Lo dice il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, a proposito dell'accoltellamento di Rimini. "Siamo in contatto costante con il Comune - dice - per seguire gli sviluppi della vicenda e a disposizione dei familiari per qualsiasi necessità. Ora vengano accertati i fatti e applicata la legge col massimo rigore nei confronti di chi si è reso colpevole di un fatto drammatico e inaccettabile".

Start Romagna: "Tutti sotto choc"

"Start Romagna è scossa per quanto accaduto nel tardo pomeriggio sulla linea 11 in zona Miramare. L'aggressione avvenuta verso due dipendenti della ditta Holacheck che fornisce il servizio di controlleria sui bus di tutta la Romagna è un fatto gravissimo e senza precedenti. Il presidente di Start Romagna Roberto Sacchetti esprime a nome della società la solidarietà alle persone coinvolte augurando una rapida guarigione. Un ringraziamento alle forze dell'ordine che hanno agito in maniera tempestiva procedendo all'arresto dell'aggressore. Le immagini del circuito di sicurezza saranno rese disponibili alle forze dell'ordine per verificare quanto accaduto e perseguire chi s'è reso protagonista di un gesto di tale violenza". E' quanto si legge in una nota, dopo l'aggressione di questa sera a Rimini.  "Siamo tutti sotto choc - ha aggiunto Sacchetti -. Noi stiamo provando a migliorare le condizioni di sicurezza ma il contatto con le persone c'è, e questi fatti, anche se non sempre così gravi, purtroppo si verificano. C'è tanta amarezza i controllori come gli autisti sono quelli più esposti perché hanno il contatto diretto con la gente. Incontrano tante persone e alcune sono impazzite. Più la società è sana e meno questi fatti si verificano. E' un momento molto difficile. La situazione economica dovuta alla pandemia ha forse aumentato le tensioni, c'è un problema sociale a livello generale".

L'assessore Sadegholvaad: "Perché quell'uomo circolava ancora?"

"Chiederemo conto del perché l'aggressore, residente in un comune vicino, potesse circolare nonostante lo status particolare e, pare, episodi aggressivi che lo avevano già visto protagonista". Così l'assessore comunale di Rimini Jamil Sadegholvaad dopo quanto accaduto ieri in città, dove un 26enne somalo richiedente asilo è andato in escandescenze ferendo cinque persone con un coltello dopo un controllo su un bus della linea 11. "Come amministrazione comunale - aggiunge - anche oggi staremo vicini alle persone aggredite e alle loro famiglie".